Lo aveva detto un anno fa al giudice: "Non sono uno spacciatore, la marijuana mi serve per curarmi, io non la vendo".

Mario Olianas, 36 anni, arzachenese, ha un tumore.

Lo dicono i certificati medici, gli stessi documenti che confermano la prescrizione dell'infiorescenza della cannabis per alleviare le sofferenze che provoca la patologia che sta combattendo da tempo.

Arrestato nel novembre 2016, rimesso in libertà dal gip di Tempio (per l'evidente uso a scopo terapeutico della cannabis) aveva detto che lui non può fare a meno della marijuana. Ieri è stato denunciato di nuovo, per le piante coltivate nel giardino della sua abitazione.

Anche la polizia di Stato (personale del Commissariato di Porto Cervo) e i pm della Procura di Tempio, sanno che Olianas non è uno spacciatore, e, infatti, è scattata la denuncia (un atto dovuto, la legge in vigore non può essere disapplicata) ma non l'arresto. Le piante, una ventina, sono state sradicate e sequestrate. Ora Mario Olianas, ha un altro procedimento a carico.

L'AUTODENUNCIA - Da tutta la vicenda dell'arzachenese, anche considerando l'arresto del novembre 2016, emerge chiaramente la volontà di non nascondere la situazione.

Le piante sequestrate ieri erano visibili dall'esterno dell'abitazione del giovane.

Lo scorso anno Olianas si era praticamente autodenunciato.

Fermato dai Carabinieri per un normale controllo stradale aveva informato i militari di avere della droga in auto, dichiarando: "Assumo questo farmaco, sono malato".

Quindi, Olianas aveva mostrato al personale dell'Arma un flacone con la marijuana, aggiungendo di averne una scorta nella sua abitazione. Inevitabile l'arresto. Ma il gip di Tempio, il giorno successivo al fermo, dispose l'immediata liberazione dell'arzachenese.

"MAI DA UNO SPACCIATORE" - Olianas resta coerente alla sua scelta di fondo: "Non vado dagli spacciatori, ho fatto un corso per preparare il farmaco, seguendo alla lettera la prescrizione sulla percentuale di principio attivo. Non mi drogo, mi curo".

Il problema per il giovane è che, stando quanto ha dichiarato alle forze dell'ordine e ai magistrati, il reperimento della marijuana è quasi impossibile per vie legali: "Devo andare a Cagliari, nell'unica farmacia autorizzata a vendere il farmaco. E, purtroppo, non sono nelle condizioni di farlo. Io devo curarmi. E non lo farò mai acquistando la marijuana dai malviventi".
© Riproduzione riservata