Il faccendiere sardo Flavio Carboni è morto nella notte a Roma.

Originario di Torralba, nel Sassarese, aveva compiuto 90 anni solo dieci giorni fa.

A partire dai primi anni Ottanta il suo nome è stato collegato a diversi crimini per i quali ha scontato anche brevi periodi di detenzione.

Tra i più recenti c’è l’indagine sugli appalti per l’energia eolica in Sardegna con l’accusa di concorso in corruzione: per gli inquirenti aveva influenzato a livello regionale le decisioni sul settore delle rinnovabili. Nel luglio 2010 l’arresto. In primo grado è stato condannato a 6 anni e 6 mesi.

Mentre il 13 gennaio scorso è stato assolto con altri sette imputati per associazione a delinquere e trasferimento fraudolento di valori nell’ambito dell’inchiesta era stata avviata sei anni fa dalla Direzione distrettuale antimafia. Carboni, nullatenente, secondo il Gico della Finanza aveva a disposizione auto (e un gommone, quote societarie e un ufficio a Roma. Tutti beni intestati ad altre persone che militari e pm avevano ritenuto prestanome dell’imprenditore sardo.

(Unioneonline/s.s.)

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