Visita ufficiale in Italia per Beji Caid Essebsi, presidente della Tunisia.

Il leader (che ha origini sarde, in quanto i suoi avi furono rapiti dall'Isola e deportati in Nordafrica nell'Ottocento) è stato ricevuto al Quirinale da Sergio Mattarella.

I due Capi di Stato si erano già incontrati il 18 maggio del 2015, dopo la strage al Museo del Bardo di Tunisi, dove morirono anche quattro cittadini italiani.

Al termine del colloquio, i due presidenti hanno ribadito che "la volontà di procedere con determinazione per aumentare la nostra collaborazione in futuro, per lo sviluppo economico, il turismo e, anche e soprattutto, nella lotta al terrorismo e ai trafficanti di esseri umani".

Dal canto proprio, il presidente tunisino ha puntato i riflettori sulla situazione libica: "Tra Tunisia e Libia ci sono 500 chilometri di confine comune non controllato. Possono passare turisti ma anche terroristi. La situazione è migliorata ma speriamo che in luglio i confini saranno sicuri e sigillati".

"La collaborazione con l'Italia - ha aggiunto il leader di Tunisi - sarà fondamentale per trovare una soluzione sotto il cappello Onu".

Dopo la tappa al Colle, l'incontro con i presidenti di Camera e Senato e il premier Paolo Gentiloni.

Nell'occasione, Essebsi ha ringraziato il nostro Paese per l'impegno nel salvare vite umane nel Canale di Sicilia.

"Desidero salutare lo Stato italiano che si sta comportando con somma umanità" nel soccorso ai migranti nel Mediterraneo", le parole del presidente tunisino.

© Riproduzione riservata