«Ci è apparso in buona salute e di buon aspetto non ci pare che le sue condizioni siano incompatibili con il carcere».

Si è espresso così il procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido su Matteo Messina Denaro, il superboss di Cosa Nostra catturato ieri a Palermo dopo 30 anni di latitanza. 

Per il capomafia si apriranno dunque presto le porte della cella e il regime in cui verrà detenuto sarà quello duro del 41 bis. 

E, tra le ipotesi di destinazione, c’è anche la Sardegna. La struttura detentiva attiva a pieno titolo per i capimafia è quella di Bancali a Sassari, che in questo momento è “al completo”, con 91 posti occupati da detenuti al 41 bis. 

Nelle prossime ore però potrebbe essere confermato il trasferimento a Uta dell’anarchico Alfredo Cospito. E quindi si libererebbe un posto per il superboss. 

Resterebbe però il nodo dell’assenza di un centro clinico per le cure di cui Messina Denaro ha bisogno. Stesso problema per Nuoro. Ma ci sarebbe anche il padiglione di Uta già realizzato ma non ancora aperto. 

Al momento ipotesi. Ma molto dipenderà anche dalla volontà o meno dell’ex latitante di collaborare con gli investigatori. 

L’articolo completo di Mauro Pili nell’Unione Sarda in edicola

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