La Cassazione ha confermato le sedici condanne inflitte nei primi due gradi di giudizio ad altrettante persone ritenute componenti di una banda specializzata nel traffico e nello smercio della droga.

Due dei suoi componenti principali erano il luogotenente dei carabinieri Umberto Solvi, ex capo dell'antidroga quando era in forza all'Arma, e il suo braccio destro Luigi Cecere.

Entrambi - ex carabinieri già all'indomani della contestazione dei fatti - erano stati parte integrante di un'associazione per delinquere capace di smerciare quantità ingentissime di droga e sgominata nel febbraio 2008 con l'esecuzione di 49 ordini di custodia cautelare nella maxi inchiesta Biancaneve 2006, coordinata dal pm Danilo Tronci.

La Suprema Corte ha inflitto 18 anni e 8 mesi per Solvi, responsabile di peculato, appropriazione di un'ingente somma di denaro affidatagli durante un'operazione e del reato associativo; 15 anni e 3 mesi per il collega Luigi Cecere; 6 anni e 7 mesi per la collaboratrice di giustizia Ornella Desogus.

Confermate, tranne che per una piccola riduzione di pena, anche le altre tredici condanne.

I due ex carabinieri si stanno costituendo.

L'unico che non andrà in carcere è Marco Balestrino; la Corte ha accolto il ricorso del suo difensore, Erika Dessì, e ha dunque ridotto la pena all'imputato.

Andrea Manunza

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