«La risposta è no. Non ci sono state interlocuzioni con la Regione o con l’Università sull’accordo di programma previsto dall’articolo 11 della legge di stabilità della Regione». Ossia quello dal quale dipendono, tra le altre cose, i 50 milioni che la Regione dovrebbe mettere a disposizione del Comune per il nuovo stadio del Cagliari. L’approvazione risale a più di un mese fa (QUI I DETTAGLI).

Lo stallo sulla controversa vicenda è emerso a palazzo Bacaredda dalle dichiarazioni dell’assessore all’Urbanistica, Giorgio Angius, in risposta a una interrogazione di Matteo Massa (Progressisti).

L’esponente dell’opposizione chiedeva lumi sul progetto dell’Ersu per la realizzazione di una nuova casa dello studente nello sterrato di via Trentino. Un’opera che è stata infilata anche nella legge che prevede l’accordo Comune-Regione per stadio, nuovo ospedale e altre grandi opere che dovrebbero (in parte) ridisegnare la città. 

«Sono stati contattati i proprietari dei terreni sui quali dovrebbe sorgere lo studentato? Devono essere realizzati anche nuovi spazi commerciali? Cosa sa l’amministrazione comunale del progetto? Sono stati consultati i residenti?»: queste, in sintesi, le domande poste da Massa, che ha sempre sollevato più di una perplessità su quel piano dell’ente cagliaritano per il diritto allo studio.   

Angius ha cercato di dissipare le ombre: «L’intervento è in  fase di ri-progettazione», ha detto in aula, «quando ci verrà sottoposto lo valuteremo. E sentiremo anche i comitati dei residenti della zona». Insomma, in Comune, ufficialmente,  non c’è traccia di piani per nuovi studentati dell’Ersu. Anche se l’ente ha già mostrato i render di ciò che dovrebbe sorgere: ritirati, stando a quanto riferito dal vicesindaco, che ha aggiunto: «Il Puc, comunque, permette la costruzione di case dello studente in quella zona». 

Massa ha replicato, con poca soddisfazione: «Qui non ci sono progetti, ma la Regione ha chiesto i fondi del Pnrr per realizzare quell’opera. Forse siamo gli unici a non saperne niente».

Intanto, è passata in secondo piano la mancata interlocuzione sull’accordo di programma che contiene anche i soldi per lo stadio: se non c’è il documento, stando alla formulazione della legge che ha fatto ballare la maggioranza di centrodestra, potrebbero venire meno anche i 50 milioni. Quelli della Regione, almeno. Non è escluso che il sindaco Paolo Truzzu trovi i fondi altrove, grazie ai buoni rapporti con il governo di Giorgia Meloni. Forse migliori di quelli con Villa Devoto.  

Enrico Fresu 

© Riproduzione riservata