Una sfida all’ultimo emendamento. Quello che si porta dietro i 50 milioni per il nuovo stadio del Cagliari. Ma non solo. Perché nella variazione alla legge Finanziaria che sta tenendo in sospeso il consiglio regionale – i lavori sono stati stati bloccati in mattinata – c’è molto di più: contiene un nuovo disegno di strutture strategiche per Cagliari, da attuare attraverso  un accordo di programma. C’è un nuovo ospedale, ci sono case dello studente e prevede anche nuovi uffici pubblici. Tutto per volere della Regione governata da Christian Solinas, in cambio dell’ok al contributo pubblico destinato alla nuova casa rossoblù. Sull’altro fronte c’è il Comune di Cagliari, guidato da Paolo Truzzu, che vuole vedere i soldi per lo stadio ma non è detto che accetti tutto il resto. E nel centrodestra i rapporti sono tesi:  pare difficile il ritorno al sereno, quale che sia l’esito delle trattative. La posta in gioco, come si dice, è alta. Tra le più alte degli ultimi tempi. E comunque vada, l’emendamento mette nero su bianco, tutte insieme,  le direttrici di un «piano straordinario di interventi infrastrutturali per Cagliari”. 

In sintesi, la Regione dice: noi concediamo i nostri 50 milioni se c’è l’ok alla proposta di accordo di programma. Cosa prevede il documento? 

Innanzitutto   lo stadio. E questo è scontato. Ma c’è da sottolineare un punto: benché l’ipotesi Su Stangioni appaia come una mossa politica per alzare la posta, nel testo dell’emendamento non si parla di localizzazione a Sant’Elia. 

Al secondo punto c’è il “nuovo ospedale cittadino”. Villa Devoto non ne fa più mistero: vorrebbe realizzarlo nell’area (di proprietà regionale) su cui sorge la Fiera. Un intento che stride con un altro accordo di programma, già sottoscritto, che prevede una riqualificazione generale con centro congressi e strutture ricettive. Nel precedente patto, che risale al febbraio 2029, si parlava di investimenti per oltre 80  milioni e coinvolgeva anche Comune, Camera di commercio e autorità portuale. Eppure anche ieri dalla regione è arrivata la conferma: lì si vuole costruire una nuova enorme struttura sanitaria che «raccoglierà Brotzu e Oncologico», hanno riferito fonti della presidenza. Al momento non esiste alcuna delibera. 

Il “piano strategico” oggetto di trattativa prevede anche “uffici regionali presso l’ex caserma Trieste”: è un’area ex militare abbandonata, dove è spuntata una foresta urbana spontanea.  Chi, come e quando dovrebbe costruire gli uffici di cui parla il documento non è stabilito. Ma potrebbe esserci un collegamento con un altro punto dell’emendamento. 

Ossia il “potenziamento delle strutture residenziali e di ristorazione a servizio dello studio universitario sull’asse di via Trentino”. Ed ecco un’altra importante operazione, che l’Ersu sta portando avanti senza finora grande coinvolgimento del Comune: la costruzione di una nuova casa dello studente. Della quale si dovrebbe occupare un privato, che metterà a disposizione l’opera attraverso un project financing. In questo caso un nome ci sarebbe, ma a palazzo Bacaredda le carte non sono ancora arrivate. Anche se già quando il sindaco era Massimo Zedda, qualcuno aveva bussato in Municipio per sponsorizzare l’importanza dell’opera. 

Altro punto del piano straordinario è  il completamento del campus universitario di viale La Playa: anche qui c’è l’Ersu protagonista e anche in questo caso la formula è il project financing. Ci saranno delle trattative da avviare con Rfi, per l’acquisizione di alcune aree della stazione che faciliterebbero la viabilità verso piazza Matteotti e non solo verso viale la Playa.

Un grande disegno, che permette di unire i puntini di importanti interventi (affari) a Cagliari. Ma non c’è la condivisione tra Comune e Regione, che oltre ai 50 milioni promette di mettere le altre risorse. 

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