Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i cinque ultrà del Cagliari, appartenenti al gruppo degli “Sconvolts”, che oggi sono comparsi in tribunale davanti al gip Roberto Cau.

Manuel Arru, Matteo Sciarrone, Michele Urgu, Mattia e Stefano Secci, finiti in carcere su ordine di custodia cautelare al termine di un'indagine della Digos e della Direzione distrettuale antimafia in relazione a numerosi episodi di violenza commessi da una parte degli ultras organizzati, hanno scelto di non parlare. È quindi poco probabile la decisione del giudice di modificare la misura, e quindi i 5 resteranno al carcere di Uta.

In tutto sono 33 le misure cautelari emesse dal Gip.

Domani mattina prenderanno il via gli interrogatori di garanzia dei 13 tifosi messi ai domiciliari e nei prossimi giorni saranno sentiti dal giudice anche gli indagati con obbligo di dimora e con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le accuse, a vario titolo, sono quelle di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di diversi reati contro l'ordine pubblico, la persona e il patrimonio, commessi in occasione di manifestazioni sportive, e spaccio di stupefacenti. C’è inoltre quella di tentato omicidio per l'aggressione al pullman che trasportava i tifosi del Brescia nell'agosto 2019.

Gli indagati in stato di libertà per reati minori – tra i quali l’ex giocatore e attuale dirigente del Cagliari, Andrea Cossu - non saranno convocati dal Gip.

(Unioneonline/s.s.)

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