La collina dei veleni si affaccia sulla città, un passo oltre la 554.

Qui nella notte tra lunedì e martedì è divampato l'ennesimo rogo e quel che resta dopo la nube di fumo denso che ha tolto il respiro ai quartieri di Mulinu Becciu e Su Planu è una distesa di rifiuti in cui è difficile distinguere gli oggetti.

Nel dirupo che guarda alla Motorizzazione c'è qualunque cosa: carcasse di mobili, vestiti ridotti a stracci, materassi, giochi per bambini, libri.

La settimana scorsa le ultime famiglie rom hanno lasciato questo spazio in esecuzione di un'ordinanza del sindaco Massimo Zedda e ora si è alzato il velo su quanto denunciato da anni dai residenti dei due quartieri che più di qualunque altra zona di Cagliari hanno patito gli effetti dei continui roghi notturni.

"Il fumo è carico di diossina, l'odore entra nelle nostre case. Non possiamo più vivere così", hanno detto a più riprese i residenti riuniti nel comitato No Diossina che all'inizio dell'estate avevano protestato anche nell'aula del Consiglio comunale per chiedere l'intervento dell'amministrazione.

Lo sgombero è arrivato qualche giorno fa, ma ora - ribadiscono - serve una bonifica immediata. Il timore è che la montagna di spazzatura raccolta in cima alla collina si trasformi presto in cenere e fumo nero.

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