«La libertà è una cosa indescrivibile, è bellissimo, non mi sembra ancora vero».

Così Beniamino Zuncheddu, l'ex pastore di Burcei assolto dopo quasi 33 anni di carcere, in collegamento con la trasmissione “5 minuti” di Bruno Vespa.

«Come si vive in carcere? Non si vive, si sopravvive, giorno per giorno. La fede mi ha aiutato, pregavo tutti i giorni», ha spiegato Zuncheddu su Raiuno. E, intervistato da Vespa, ha anche risposto in merito al perdono al testimone e al poliziotto “che lo ha incastrato”: «Pinna? Anche lui è una povera vittima, non una ma due volte. Il poliziotto invece lo saprà lui, nella sua coscienza come è andata. Ma il mio perdono, sì, per me sì, ormai il passato è passato».

Alla trasmissione sono intervenuti anche la procuratrice generale di Milano, Francesca Nanni, che Zuncheddu - accusato ingiustamente della cosiddetta Strage di Sinnai del 1991 - ha ringraziato per quanto fatto, e l'avvocato difensore Mauro Trogu.

«Bisogna credere in quello che si è studiato - ha detto il legale - credere che il sistema della giustizia possa rimediare ai propri errori. Avere questa fiducia è stata la spinta decisiva per poter portare a compimento un progetto del genere».

(Unioneonline/l.f.)

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