Oasi del Cervo e della Luna, un progetto di sostenibilità ambientale che mette insieme pubblico e privato
“Spesso in Sardegna cerchiamo altrove quello che abbiamo già in casa. Il progetto dell’Oasi del Cervo e della Luna potrebbe essere emblematico di quanta ricchezza la nostra terra e la nostra gente siano in grado di sviluppare per un futuro diverso e migliore da riservare ai nostri figli”. Così Ugo Bressanello, fondatore e Presidente della Fondazione Domus de Luna, durante i lavori della conferenza svoltasi oggi nei locali della Fondazione di Sardegna a Cagliari per illustrare il modello di sviluppo nato dall’incontro tra Domus de Luna e il WWF e realizzato nell’Oasi del Cervo e della Luna nella Riserva di Monte Arcosu.
L’evento si è aperto con i saluti del Presidente della Fondazione di Sardegna Giacomo Spissu ed è proseguito con sessioni dedicate ai tre principi internazionali della sostenibilità (ESG, cioè Ambiente, Sociale e Governance) che trovano nel progetto dell’Oasi del Cervo e della Luna piena applicazione. Tutela dell’ambiente, inclusione sociale, economia e gestione innovativa e partecipata sono fattori necessari allo sviluppo di imprese sostenibili nell’Europa che sarà, e sono oggi pilastri del progetto dell’Oasi del Cervo e della Luna nella Regione Sardegna.
“L’Oasi WWF del Cervo e della Luna rappresenta un esempio importante a livello internazionale di come sia possibile coniugare innovazione sociale, tutela ambientale e governance partecipata – ha proseguito Bressanello - Situata all’interno dei 3650 ettari della Riserva di Monte Arcosu, un’area protetta dal WWF per la salvaguardia del Cervo Sardo, l’Oasi incarna una vera visione di sviluppo sostenibile che unisce la protezione ambientale con l’inclusione sociale ed un modello economico e gestionale partecipato”.
Per la rinascita di questo territorio sono stati investiti 2 milioni di euro e sono pronti ulteriori 6 milioni di investimento per il prossimo triennio. Si tratta di un impegno finanziario partecipato (cioè pubblico e privato) volto a salvaguardare un’area unica al mondo per la sua biodiversità, a promuovere la rinascita attraverso il lavoro di almeno 100 persone che meritano un futuro migliore, ad educare decine di migliaia di giovani al rispetto della natura.
L’Oasi ha in pochi anni realizzato una vasta e operosa rete di organizzazioni sociali, culturali, ambientali, enti del privato sociale e agenzie della Pubblica amministrazione, che contribuiscono allo sviluppo di questo territorio.
(Unioneonline)