Bomba e minacce contro due ragazze a Vallermosa: "Nessun attentato ma reati gravissimi"

21 maggio 2024 alle 13:58aggiornato il 21 maggio 2024 alle 13:59

Una bomba sotto l'auto di un agente della Digos, a Villaspeciosa, e delle minacce di morte al comandante della stazione dei carabinieri di Vallermosa: inevitabile il timore che un gruppo criminale stesse prendendo di mira gli appartenenti delle forze dell'ordine con finalità ancora poco chiare. Ma le indagini della Digos di Cagliari hanno poi permesso di scoprire tutt'altro: niente terrorismo o rivendicazioni anarchiche o di tipo politico, ma delle ragazze contese. Stamattina all'alba gli stessi poliziotti hanno portato a termine l'operazione "Revenge Bomb" eseguendo tre misure cautelari ai domiciliari: sono stati così arrestati un 38enne di Villasor, e due 21enni, uno di Assemini e uno di Vallermosa. Indagati, in libertà, un 20enne di Assemini e un 19enne di Decimomannu. 

Le indagini sono iniziate lo scorso 2 dicembre dopo un attentato a Villaspeciosa: un ordigno artigianale è stato fatto esplodere sotto l'auto utilizzata dal figlio di un ispettore della Digos. Il primo collegamento è stato con l'attività lavorativa del poliziotto. Si è poi scoperto che il figlio aveva una fidanzata che era stata minacciata da un ex e anche il giovane era stato vittima di pesanti avvertimenti. Si è così risaliti al 21enne di Vallermosa. Non solo: anche un'amica del figlio dell'agente era stata presa di mira con scritte ingiuriose davanti alla sua abitazione. E si è arrivati al 21enne di Assemini. Non solo: qualche giorno prima dell'attentato è comparsa una scritta con pesanti minacce sul muro del cimitero comunale di Vallermosa contro il comandante della locale stazione. Un avvertimento, si è poi scoperto, legato alla notifica di un provvedimento di avviso orale proprio al 21enne di Vallermosa.

Gli investigatori della Digos, coordinati dal dirigente Antonio Nicolli sotto la supervisione della Procura (con la pm Rossana Allieri), sono risaliti all'auto usata per commettere i vari attentati e atti intimidatori grazie alle telecamere presenti sia a Vallermosa che a Villaspeciosa. Auto noleggiata da un 38enne di Villlasor. Le immagini hanno permesso di identificare anche i due giovani. Sono state sentite anche le vittime delle minacce e si è arrivati alle chat sui social con altre minacce pesantissime. Alla fine il gip ha firmato le ordinanze: i tre sono accusati a vario titolo di danneggiamento aggravato, fabbricazione o detenzione di materiale esplodente, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale aggravata, minaccia e diffamazione aggravate.

L'inchiesta ha permesso di raccogliere elementi sempre sul conto del 38enne di Villasor che ha portato al suo arresto, un mese fa, per droga: l'uomo è stato fermato in auto con 31 chili di marijuana. «Non si capiva la matrice dell'attentato e dunque c'è stata grande preoccupazione. Poi le indagini hanno permesso di scoprire le motivazioni e indentificare i responsabili in brevissimo tempo, anche grazie all'ottimo raccordo con la Procura», ha evidenziato il questore Rosanna Lavezzaro. «Si tratta di persone che hanno utilizzato minacce e un ordigno per intimidire le vittime. La bomba artigianale ha provocato danni ingenti e se ci fosse stato qualcuno vicino sarebbe potuta finire in tragedia», ha sottolineato il dirigente della Digos, Nicolli.

Durante le perquisizioni, svolte stamattina con l'ausilio del personale di altri uffici della Questura, sono stati recuperati un coltello, una mazza da baseball, un tirapugni e alcune dosi di marijuana e hascisc. Sequestrati anche i telefoni cellulari degli indagati.