"Tanti cibi che produciamo e consumiamo hanno alle spalle secoli di lenta diffusione nel pianeta e di adattamento al territorio al seguito di uomini e della loro cultura del cibo. Abbiamo voluto giocare con le parole per indurre il pubblico a scoprire, attraverso un affascinante viaggio tra storia e microbiologia, la straordinaria ricchezza di cultura che lo zafferano porta con se e che può rappresentare il genuino petrolio dello sviluppo economico di territori autentici come quelli dei tre comuni che ne promuovono la produzione secondo il disciplinare della DOP."

Così il presidente del Consorzio Sa Corona Arrubia, Francesco Sanna, ha annunciato il convegno in programma venerdì 26 ottobre a Turri (alle 16, azienda "Zafferano e spezie di Sardegna") dal titolo "Migrante del gusto. Zafferano di Sardegna. Storia, diffusione e adattamento".

L'appuntamento inaugura la nuova edizione del progetto "Strade dello Zafferano", realizzato grazie a un patto fra i comuni di San Gavino, Turri e Villanovafranca, maggiori produttori dell'oro rosso nell'Isola, con il coordinamento proprio del Consorzio Sa Corona Arrubia. Un percorso unico di valorizzazione dello zafferano e delle risorse locali con tre tappe per altrettante sagre: il 4 novembre a Villanovafranca, l'11 novembre a San Gavino e il 18 novembre a Turri.

Al convegno di venerdì a Turri a parlare di storia dello zafferano nel territorio, ma anche della coltura del fiore violaceo e del marchio Dop, saranno Giuseppe Seche dell'Università di Cagliari, Emanuele Farris dell'Università di Sassari, Raimondo Mandis di Slowfood Cagliari, Francesco Sanna dell'Agenzia Laore, Barbara Pisanu dell'Agenzia Agris e Sandro Picchedda dell'azienda "Zafferano e Spezie di Sardegna".

Previsti anche intermezzi musicali a cura del violinista Marco Castro.
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