Il museo diocesano arborense ospita, sabato 28 alle 19, un incontro tra arte, musica e poesia nell'ambito della mostra "Un segno contro la violenza", curata da Dina Montesu e inaugurata lo scorso 16 settembre.

La mostra, che accoglie le opere di 32 artisti provenienti da tutta la Sardegna, nasce in reazione ai tragici fatti che hanno colpito i paesi di Orune e Nule nel maggio del 2015, dal desiderio di esprimere la condanna della violenza da parte delle due comunità ferite che, seppur affrante dal dolore, desiderano guardare oltre la barriera del risentimento e dell'odio.

Attraverso l'arte, che educa al bello contribuendo a migliorare l'uomo, si vuole così significare un incontro di pace tra i due paesi della Barbagia e del Goceano.

La serata-incontro tra arte, musica e poesia vedrà la presenza di Maria Antonietta Motzo, critico e storico dell'arte, che parlerà di "Violenza e catarsi nelle immagini sacre". Segue l'intervento di Loredanna Sanna, pedagogista clinica, su "Riflessioni sul dilagante fenomeno della violenza. Eugenia Cervello, studiosa di arti visive e comunicazione, parlerà dell'arte "nelle variegate espressioni come strumento di elaborazione del disagio nel minore".

A chiudere gli interventi Sandro Ghiani, direttore del Maraté, museo per l'arte del rame e del tessuto di Isili, con un approfondimento sul tema "Tessere e trame di pace".

I relatori saranno intervellati da un reading poetico-musicale curato da Sara Giglio, che sarà accompagnata dal pianista Gianfranco Fedele.
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