Morbillo delle balene, il nuovo virus nato da un salto di specie che preoccupa gli scienziati
Ci sarebbe questa malattia alla base dei numerosi cetacei trovati spiaggiati negli ultimi mesiUn virus, che potrebbe rispondere al "salto di specie" come il Sars-CoV-2, entra tra le principali minacce per la sopravvivenza dei cetacei.
È questo, in sintesi, il contenuto di un nuovo rapporto di Greenpeace sulle principali cause di spiaggiamento dei cetacei lungo le coste italiane. Lo studio, commissionato ai veterinari del dipartimento di biomedicina comparata e alimentazione dell'università di Padova, è stato lanciato oggi nella Giornata mondiale per la conservazione della natura.
Il morbillo dei cetacei, questa la malattia oggetto di attenzione, "preoccupa i veterinari", soprattutto perché "associato ad altri stress ambientali". Pare inoltre già piuttosto diffuso: cinque dei sei capodogli analizzati e trovati spiaggiati nell'estate 2019 sono risultati positivi al virus.
"In Italia lo sforzo degli Istituti zooprofilattici sperimentali e degli enti di ricerca per raccogliere dati - dichiara Sandro Mazzariol, dell'università di Padova - è enorme ma la rete nazionale istituita nel 2015 va resa operativa al più presto in modo da garantire una raccolta dati omogenea".
"Non possiamo permettere che attività illegali e il degrado ambientale causato dall'uomo, a partire dall'inquinamento da plastica - osserva Giorgia Monti, campagna Mare di Greenpeace - facciano scomparire questi animali dai nostri mari. La vulnerabilità dei cetacei a un virus dipende anche dallo stress causato da un ambiente malato, l'uomo è quindi complice di questa epidemia".
Greenpeace e Istituto Tethys hanno inviato una lettera alla ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova per chiedere maggiori controlli e sanzioni per fermare l'uso delle spadare.
(Unioneonline/v.l.)