Dal contributo al Master Plan della Costa Smeralda al primo manuale italiano di cinema, passando per la fondazione del Partito Sardo d'Azione. Se c'è una personalità poliedrica nel panorama culturale del '900 sardo è sicuramente Antonio - Antoni in sardo - Simon Mossa.

Sul politico e sull'architetto molto si sa già, meno conosciuto è invece il contributo dato da Mossa al cinema. Un'opportunità per farlo è il dibattito in programma domani alle 10 presso l'Aula A del Dipartimento di Storia, Scienze dell'Uomo e della Formazione dell'ateneo di Sassari intitolato "Il Cinema di Antonio Simon Mossa: dall'esperienza del CineGuf a 'Proibito'".

Un evento promosso dal Laboratorio di Antropologia Visuale "Fiorenzo Serra" della Società Umanitaria Sardegna - Cineteca Sarda, in collaborazione con Dipartimento di Storia dell'Università di Sassari e la Società Filosofica Italiana. Al centro dell'incontro saranno gli studi che Antonio Simon Mossa intraprese negli anni '30 a Firenze da studente di Architettura, mentre frequentava il Cineguf, la sezione cinematografica dei Gruppi Universitari Fascisti, e collaborava col regista Fiorenzo Serra.

L'intellettuale sassarese di origine algherese si cimentò anche nelle sceneggiature di "Armata Grigia", dedicato al lavoro degli spazzini di Firenze, e insieme a Luca Pinna nella traccia de "La barca sul fiume", che descrive la storia dei renaioli dell'Arno. Col soggetto per il lungometraggio "Vento di terra" ambientato ad Alghero, Mossa vinse anche il Premio Littoriale della Cultura nel 1940 e nel 1945 progettò con alcuni intellettuali sardi, tra cui Fiorenzo Serra, la creazione di una casa di produzione cinematografica, la "Sardegna Pictures", che però restò sulla carta.

Sempre a Sassari, alle 17, nell'aula magna dell'Accademia di Belle Arti, verrà proiettato il film "La Donna del Peccato" (1942) del regista tedesco Harry Hasso, che ha visto collaborare Antonio Simon Mossa sia in fase di scrittura dei dialoghi sia durante le riprese. Altra primizia imperdibile è la presentazione di "Prassi e cinema", volume scritto fra gli anni '30 e '40 del Novecento, considerato come il primo manuale di cinema realizzato in Italia, come spiegherà Andrea Mariani dell'Università di Udine.

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