Non c’è solo la “Medicina dell’occhio” tra i rituali di cura tramandati da secoli in Sardegna. Nella tradizione isolana è anche presente la cosiddetta “Terapia dello Spavento”.

«Tutti i riti terapeutici di questa terapia – spiega il sito Sardegna Cultura - hanno come base comune la recitazione di "brebus" e preghiere, mentre si differenziano per gli elementi usati e per la struttura del rito. In alcuni guaritori l'elemento centrale sono la terra e anche l'acqua, possibilmente benedetta, che il guaritore consegna al malato perché se ne cosparga segnandosi con la croce; qualche altro, invece, usa gettarla all'improvviso sul collo del malato in modo che questo si spaventi».

Il rito è incentrato anche sulle fumigazioni, prodotte bruciando incenso, palma e diversi fiori benedetti, oppure cera, candele benedette, alloro e rosmarino. Il fumo esercita un ruolo fondamentale nel rito, «perché porta via con sé l'ombra che si era insediata nel corpo del malato in seguito allo spavento».

I guaritori che attualmente praticano ancora questo rito terapeutico in Sardegna sono meno di 50, in maggioranza donne, concentrati nelle province di Cagliari e Nuoro.

(Unioneonline)

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