Tra le tante leggende sarde che riguardano le domus de janas, una delle più note riguarda il territorio di Meana Sardo, nella Barbagia di Belvì, e in particolare la zona dove sorge, tra l’altro, la chiesetta campestre di San Lussorio, ricostruita nel XIX secolo, dopo essere caduta in rovina nel corso dei secoli. Nei suoi dintorni sorgono infatti alcune domus de janas e anche il nuraghe di Maria Incantada. Ed ecco la leggenda: questo nuraghe deve il suo nome a una fata, chiamata Maria.

Maria viveva proprio tra questi luoghi e trascorreva le giornate a tessere fili d’oro con il suo telaio, d’oro anch’esso. E mentre tesseva non smetteva mai di cantare per ricordare il suo spasimante, di cui era perdutamente innamorata. Incantada, appunto. 

Sempre secondo la leggenda, il suo era però un amore sfortunato: l’innamorato di Maria era infatti tenuto prigioniero da un gigante, che custodiva un tesoro nascosto in un altro nuraghe, quello di Nolza, che sorge tuttora sul rilievo di Cuccuru Nolza, nella zona di Su Pranu, sempre nel territorio di Meana Sardo

(Unioneonline)

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