Aspettando l'anziano da rapinare si sono scattati un selfie nella camera da letto dell'uomo.

È una della prove che ha portato in carcere i tre giovani rapinatori (uno minorenne, considerato la mente del gruppo) che lo scorso 26 ottobre hanno picchiato con una spranga di ferro un 78enne di Piscinas portandogli via soldi e alcuni preziosi.

Stamattina i carabinieri della compagnia di Carbonia hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare al termine delle indagini coordinate dal pm della Procura Alessandro Pili e dalla collega del Tribunale per i minorenni Mariachiara Manganiello. Gian Marco Garau, 21 anni di Nuxis, Mirko Manca (21, di Villaperuccio) e un sedicenne di Piscinas sono stati accompagnati in carcere a Uta (il minore è stato invece affidato a una comunità). Sono accusati di rapina e lesioni gravissime.

I carabinieri della stazione di Giba intervenuti in un primo momento avevano individuato subito i due maggiorenni e l'auto utilizzata probabilmente per il colpo. Solo sospetti: ma i militari avevano sequestrato anche degli indumenti. E uno dei ragazzi ha anche fornito false generalità e un numero di telefono errato.

Gli accertamenti successivi, grazie a delle testimonianza dei vicini della vittima, immagini delle telecamere di sicurezza, esami tecnici, hanno permesso ai carabinieri di Giba e del nucleo operativo della compagnia di Carbonia di chiudere il cerchio e ottenere i provvedimenti eseguiti stamattina all'alba.

Il minorenne avrebbe organizzato il colpo effettuando anche un sopralluogo il giorno primo nella casa di Pinuccio Uccheddu (chiamato zio Pino anche dal giovane) e poi fatto da palo durante l'azione brutale dei due complici, come emerso dalle indagini.

L'anziano era finito in ospedale in fin di vita: dodici costole fratturate, ferite alla testa e l'asportazione della milza. A tre mesi sta meglio: stamattina ha ricevuto dai carabinieri la notizia dell'arresto dei tre rapinatori.

"Un gruppo pericoloso che ha picchiato pesantemente un anziano. Uno dei fatti allarmanti, dal punto di vista sociale, su cui abbiamo lavorato subito e in modo attento arrivando a scoprire i responsabili", ha spiegato Cesario Totaro, comandante provinciali dei carabinieri di Cagliari. "Un'azione violenta, in stile arancia meccanica", ha evidenziato Lucia Dilio, comandante della compagnia di Carbonia.

Decisivo l'immediato intervento dopo il fatto da parte dei carabinieri della stazione di Giba, sotto il coordinamento della vice comandante Roberta di Pillo: le testimonianze raccolte dai vicini della vittima e alcuni indumenti trovati nei campi attorno alla casa dell'anziano. "Zio Pino e i suoi familiari ci hanno ringraziato per il lavoro. Siamo contenti perché si è ripreso e per aver rintracciato i tre giovani rapinatori".

IL SERVIZIO DEL TG DI VIDEOLINA:

L'INTERVISTA ALLA VICECOMANDANTE DELLA STAZIONE DI GIBA:

© Riproduzione riservata