Dopo quattro udienze, si è chiuso a Cagliari l'incidente probatorio voluto dal gip Maria Gabriella Muscas e relativo al rogo dell'aprile 2011 a Bacu Abis quando è morto Manuel Piredda e la sua ex compagna Valentina Pitzalis è rimasta sfigurata.

Ora gli atti tornano al procuratore aggiunto Gilberto Ganassi e nelle prossime settimane arriverà la decisione sull'archiviazione del fascicolo oppure sulla prosecuzione dell'indagine o, ancora, la sua chiusura per chiedere eventualmente il rinvio a giudizio della giovane, indagata per incendio e omicidio.

Sono stati ascoltati sia un ingegnere che si occupa di incendi sia il medico legale, entrambi nelle vesti di consulenti della difesa di Valentina.

Era l'agosto di due anni fa quando con un esposto presentato dagli avvocati della famiglia del muratore 27enne di Gonnesa sono state aperte le indagini. I parenti non hanno mai creduto alla ricostruzione fatta dalla donna, che oggi era in aula.

Valentina Pitzalis (Archivio L'Unione Sarda)
Valentina Pitzalis (Archivio L'Unione Sarda)
Valentina Pitzalis (Archivio L'Unione Sarda)

"Sono viva e altre non ce l'hanno fatta, questo mi darà la forza di continuare", ha detto quando è terminato l'incidente probatorio accanto ai difensori Adriana Onorato e Cataldo Intrieri. "Ora ci aspettiamo l'archiviazione da parte del pm - ha ripetuto Intrieri - poi faremo tutto quello che è in nostro potere per risarcire Valentina di questa ulteriore sofferenza".

Gli elementi sui quali si è concentrata la perizia sono due: sul corpo di Piredda non ci sarebbero segni di violenza a supporto della tesi dell'omicidio, e poi il fatto che il giovane sarebbe morto soffocato prima che il fuoco lo bruciasse.

Soddisfatti, a fine udienza, anche i legali della famiglia Piredda, Flavio Locci e Stefano Marcialis.

(Unioneonline/s.s.)
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