Gli uomini del Ris di Cagliari, insieme ai carabinieri della Compagnia di Alghero, alla sostituta procuratrice Beatrice Giovannetti e agli avvocati delle due parti, Daniele Solinas e Stefano Carboni, nel primo pomeriggio di oggi sono tornati nella casa di via Vittorio Emanuele dove, secondo quanto Massimiliano Farci ha riferito agli inquirenti e al gip, Speranza Ponti si sarebbe uccisa il 6 dicembre scorso, impiccandosi.

Gli ulteriori accertamenti tecnici potranno fornire elementi utili alle indagini.

Il corpo della donna di 50 anni era stato rinvenuto il 30 gennaio in un terreno alla periferia della città. Il fidanzato della vittima, Massimiliano Farci, si trova in carcere, accusato di omicidio, occultamento di cadavere e utilizzo del bancomat di Speranza, con prelievi fino a 5000 euro.

Il medico legale, Salvatore Lorenzoni, ha chiesto altro tempo per completare l'esame autoptico sul cadavere e i rilievi compiuti anche oggi dal Ris potranno chiarire meglio le cause del decesso e, soprattutto, svelare se davvero la donna è morta in quella casa, così come ha raccontato il suo fidanzato.
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