L'ex commissario della Asl 5 di Oristano Maria Giovanna Porcu e l'ex responsabile delle professioni sanitarie Angelo Piras sono stati sospesi per un anno dai pubblici uffici.

Il Gip ha accolto le richieste della Procura di Oristano nell'ambito dell'inchiesta Ippocrate che ha travolto la sanità oristanese ipotizzando una gestione clientelare delle assunzioni in cambio di sostegno elettorale al Pds.

Adesso la prossima mossa dei legali sarà quasi certamente l'appello.

All'ex commissario viene contestato il mancato riscontro alle richieste di informazioni presentate dal consigliere regionale Angelo Carta sui lavoratori interinali.

Inoltre, le si contestano responsabilità per alcuni nuovi concorsi (secondo l'accusa, invece, si sarebbero dovute scorrere le graduatorie ancora in vigore), in particolare avrebbe favorito Giovanni Piras nominandolo responsabile delle professioni sanitarie mentre quell'incarico sarebbe dovuto andare alla dottoressa seconda in graduatoria.

Domani intanto a Cagliari è fissata l'udienza al Tribunale del Riesame per Giovanni Piras, 53 anni difeso dall'avvocato Luigi Satta.

Piras aveva risposto per oltre due ore durante l'interrogatorio di garanzia, subito dopo era stata presentata la richiesta di revoca dei domiciliari ma il Gip l'aveva respinta e ora si tenta la carta del Riesame.

Oltre a Giovanni Piras, sono ai domiciliari Antonio Succu, sindaco di Macomer (ora sospeso, difeso dagli avvocati Guido Manca Bitti e Luciano Rubattu), l'ex consigliere regionale di Bosa Augusto Cherchi (assistito da Pierluigi e Enrico Meloni), il responsabile degli infermieri del blocco operatorio Salvatore Manai (difeso da Antonello Spada).

La responsabile della società interinale di Sassari E-work Gavina Agnese Canalis (difesa da Liliana Pintus) è stata invece interdetta dall'attività per un anno.

Nell'inchiesta gli indagati sono venti.
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