Le mani di Fabiola Balardi, mamma di Manuel, impresse sul murale del centro polifunzionale di Sertinu a Macomer, rappresentano un messaggio di speranza ai giovani: quello che è successo a suo figlio non deve accadere "mai più".

È stata questa la parola d'ordine del concerto-evento in memoria di Manuel Careddu, il 18enne massacrato a colpi di piccone e badile l'11 settembre del 2018 sulle sponde del lago Omodeo e poi sepolto in un terreno di Ghilarza, dove venne scoperto un mese dopo il delitto.

A un anno dalla tragedia - per la quale sono cinque ragazzi di Ghilarza sono stati condannati dal Tribunale di Oristano e da quello dei minori di Cagliari - ieri sera tutto il paese si è ritrovato per ricordare il ragazzo: musica rap e techno ma anche murales dove i ragazzi hanno fissato le impronte delle loro mani. Sullo sfondo la frase "Tra di noi", titolo di una canzone di Nicholas Frau, fratello di Manuel e cantante di musica trap.

Prima del concerto, organizzato dall'associazione ProPositivo, dal Forum Giovani di Macomer e dal Comune, un momento di riflessione collettiva.

"Questa giornata vuole essere di commemorazione, ma anche l'occasione per indicare la strada maestra per un mondo diverso", ha spiegato Gianluca Atzori presidente della ProPositivo. "Possiamo dire ai ragazzi che loro sono al centro di tutto, sono il nostro futuro", gli ha fatto ecco il collega che presiede il Forum Giovani.

Il vice sindaco e assessore ai Servizi sociali Rosanna Ledda ha chiesto per Manuel un minuto di silenzio, accompagnato alla fine da un fragoroso applauso. Toccante il suo intervento: "Sono una mamma - ha detto - la morte di Manuel è un dolore grandissimo, inimmaginabile".

E poi rivolta ai ragazzi: "Giovani avete diritto alla felicità, oggi nel ricordo doloroso di Manuel stiamo insieme, condanniamo quello che è successo".

(Unioneonline/F)
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