Macomer, Orlando (Avs) sul Cpr: «Struttura in degrado e diritti umani violati»
L’europarlamentare: «Negli ultimi dieci mesi si sarebbero verificati oltre cento episodi di autolesionismo»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Condizioni di degrado, presunte violazioni dei diritti umani e ostacoli all’esercizio delle prerogative parlamentari.
È quanto ha denunciato l’europarlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra Leoluca Orlando al termine della visita effettuata ieri al Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Macomer.
«Il Cpr versa in gravi condizioni di degrado. Ancora una volta il governo lede i diritti umani con una detenzione in aperto contrasto con gli ultimi provvedimenti giudiziari», ha dichiarato Orlando, che sottolinea come la situazione riscontrata all’interno della struttura sia incompatibile con i principi costituzionali e con recenti pronunce della magistratura.
La visita è stata preceduta da una controversia sull’accesso alla struttura.
Ai collaboratori dell’europarlamentare – Sara Chessa e Liliana Fais, rispettivamente infermiera e mediatrice culturale di Emergency e Sabrina Mura, avvocata dell’Asgi (associazione studi giuridici sull’immigrazione) – è stato infatti negato l’ingresso. Secondo quanto riferito, nonostante le comunicazioni preventive inviate alla Prefettura di Nuoro con indicazione di data, orario e contratti di collaborazione regolarmente firmati, il Capo di Gabinetto delegato avrebbe inizialmente negato verbalmente l’accesso ai reparti di detenzione.
Solo dopo reiterate richieste di formalizzazione del diniego e diverse ore di attesa all’ingresso del centro, nel tardo pomeriggio il funzionario avrebbe messo per iscritto il provvedimento.
Una decisione che, secondo Orlando, rappresenterebbe una palese violazione della normativa vigente in materia di prerogative parlamentari.
Alla luce del diniego, l’europarlamentare ha deciso di entrare comunque nel Cpr, accompagnato esclusivamente dall’avvocato Dario Zimmardi del Parlamento europeo e rinunciando di fatto al supporto professionale delle collaboratrici escluse.
All’interno della struttura erano presenti circa quaranta persone trattenute.
Durante la visita sono emersi dati allarmanti: negli ultimi dieci mesi si sarebbero verificati oltre cento episodi di autolesionismo, inclusi tentativi di suicidio, oltre a numerosi scioperi della fame.
«È emersa la lacunosità delle certificazioni della Asl competente sulle condizioni psicofisiche di molti detenuti, ai quali viene negato il diritto alla salute», ha aggiunto Orlando.
Secondo quanto riferito dall’europarlamentare, la documentazione acquisita confermerebbe una situazione di sofferenza e degrado legata alla detenzione amministrativa, in contrasto con recenti determinazioni giudiziarie, tra cui una sentenza della Corte costituzionale che ha richiamato la violazione dell’articolo 13 della Costituzione sull’inviolabilità della libertà personale.
«Nei prossimi giorni sarà fornita un’informativa al Parlamento europeo e all’Ufficio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale», ha annunciato Orlando, precisando che saranno coinvolte anche le autorità competenti.
«È emersa – ha concluso – la palese disumanità e incostituzionalità del vigente sistema legislativo».
(Unioneonline/Fr.Me.)
