Trent'anni per Eugenio Corona, assoluzione per Pamela Locci. È la sentenza pronunciata dalla Corte d'assise di Cagliari nel processo per l'omicidio del pensionato 88enne Adolfo Musini, ucciso nel maggio 2019 nella sua abitazione in piazza Valsassina a San Michele, e il tentato omicidio di Ivano Marci avvenuto poche ore dopo.

L'anziano era stato colpito con una cinquantina di fendenti per rapina dal 43enne imputato, mentre la donna secondo le accuse aveva aiutato l'assassino a "eludere le ricerche". Accolte le richieste del pm Guido Pani e dei legali di parte civile Mauro Massa, Barbara Maganuco e Ivo Loi. L'avvocato Teresa Camoglio (per Corona) potrebbe fare ricorso, soddisfatto il penalista Marco Zusa, difensore di Locci.

I video registrati dalle telecamere della zona avevano immortalato Corona che si arrampicava sui tubi del gas per entrare nell'appartamento. L'uomo poi aveva confessato. "Ero fulminato perso" aveva detto agli investigatori, una condizione nella quale era caduto a suo dire per la cocaina. Così era entrato nell'appartamento nel quale Musini, ex sergente dell'Esercito, viveva dagli anni Cinquanta (era originario di Usellus), aveva colpito la vittima con decine di fendenti, aveva preso mille euro trovati nella casa ed era scappato nelle case parcheggio di via Timavo dove c'era Locci (accusata di favoreggiamento) e si era cambiato gli abiti.

Il giorno successivo in via Podgora aveva colpito con quattro coltellate un conoscente. Anche in quel caso il movente erano i soldi per comprare droga.
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