Il quarantenne accusato di aver ucciso Adolfo Musini nella sua casa al primo piano di piazza Valsassina ha utilizzato delle forbici da potare: con queste ha colpito alla testa l'anziano diverse volte, uccidendolo.

L'arma del delitto avvenuto nei giorni scorsi (per stabilire con certezza il giorno della feroce aggressione sarà necessaria l'autopsia che il medico legale Roberto Demontis eseguirà domani come disposto dal pm Guido Pani) è stata ritrovata in un tombino a San Michele.

Il punto sarebbe stato indicato proprio dal quarantenne, portato stamattina nella caserma di via Nuoro per essere interrogato. Ma ci sarebbe anche una seconda persona coinvolta nel delitto: un amico avrebbe aiutato l'uomo a disfarsi dei vestiti che aveva indosso nel momento dell'omicidio.

Il complice - la cui posizione è ancora al vaglio degli inquirenti - è stato portato negli uffici dei carabinieri del nucleo investigativo provinciale che si stanno occupando delle indagini insieme ai colleghi della compagnia di Cagliari e della stazione di Sant'Avendrace.

LA SVOLTA - La svolta nell'omicidio di Musini c'è stata verso le 9,30. I carabinieri si sono presentati di nuovo in piazza Valsassina nella casa di Eugenio Corona, 40 anni, e lo hanno accompagnato nella caserma di via Nuoro. L'uomo è sospettato di aver ucciso l'anziano, che vive nel palazzo accanto, probabilmente al termine di una rapina finita male. Nel cuore di San Michele erano ancora al lavoro i carabinieri del Ris. Si cercano tutte le tracce lasciate dal presunto omicida, anche nella facciata del palazzo nel punto in cui sarebbe entrato nell'abitazione del pensionato. E non è escluso che possa esserci un collegamento con il tentato omicidio avvenuto in via Podgora, dove un uomo è stato accoltellato.

IL DELITTO - Musini è stato ucciso nella sua casa in piazza Valsassina a Cagliari nei giorni scorsi. Il corpo dell'88enne è stato trovato senza vita verso le 19,30 di domenica: era in una stanza, al primo piano dell'appartamento, in un lago di sangue. Sono stati i vicini a dare l'allarme preoccupati perché non vedevano più l'anziano da qualche giorno. I vigili del fuoco sono entrati nell'abitazione da una portafinestra nel balcone. L'anziano era morto. A quel punto sono intervenuti i carabinieri. L'appartamento era sottosopra. La conferma che qualcuno è entrato, arrampicandosi e passando dal balcone, forse per rapinare o derubare l'anziano. Sarebbe stato sorpreso e a quel punto l'assassino ha colpito l'88enne uccidendolo. Soltanto dopo la mezzanotte è arrivata la conferma del pm Guido Pani, titolare dell'inchiesta, che ha detto che le indagini sono "purtroppo per omicidio".

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