Prima un passaggio in conferenza delle Regioni poi, se ci sarà il via libera, l'approdo venerdì 29 maggio alla Conferenza Stato-Regioni.

È la via istituzionale scelta dalla Regione Sardegna sul certificato sanitario di negatività al Covid-19 che l'Isola intende chiedere a tutti i turisti in arrivo a partire dal 3 giugno.

Un passaggio cruciale, dunque, per comprendere le intenzioni del Governo sulla proposta del governatore Solinas. Proposta che, fino ad oggi, è appoggiata solo dalla Sicilia.

Questa mattina uno scontro durissimo è andato in scena fra il sindaco di Milano, Beppe Sala, e il presidente sardo Solinas, con il primo che ha puntato il dito contro i governatori che chiedono il passaporto sanitario e il secondo che ha invitato il primo cittadino lombardo a "tacere" dopo gli "aperitivi in piena epidemia".

Ieri sera il governatore sardo era tornato a parlare del tema al centro del dibattito ormai da giorni specificando come il passaporto "dovrà essere presentato non quando si prenota il biglietto ma entro tre giorni dalla partenza", "così il passeggero arriverà in aeroporto munito di carta d'imbarco, documento d'identità e questo certificato".

I TEST - L'idea della Regione Sardegna è quella di inserire questi test nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) per pazienti sintomatici (per i quali sarebbero gratuiti), mentre gli asintomatici l'esame lo dovranno pagare. In tutti i casi - come ha precisato Solinas - è previsto il rimborso sotto forma di voucher turistici. Se - come ad oggi è probabile - la soluzione passaporto non dovesse passare, il test salivare rapido messo a punto dall'università lombarda dell'Insubria potrebbe servire alla causa "Sardegna Covid free" con la somministrazione direttamente negli scali dell'Isola. In questo caso, probabilmente, su base volontaria.

L'AUTOCERTIFICAZIONE - E quanto al piano B, resta valida anche l'alternativa dell'autocertificazione da compilare prima di atterrare in Sardegna abbinata a una app da scaricare - su base volontaria - per la geolocalizzazione durante la permanenza. Anche in questo caso, però, non mancano i dubbi. Il capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, Francesco Agus, ha già fatto notare che "ai sensi del decreto del presidente della Repubblica 445/2000 non è possibile autocertificare una condizione di salute".

In mattinata è arrivato sul tema anche l'attacco del deputato del Partito democratico Gavino Manca, che definisce "impraticabile" la soluzione del passaporto, oltreché "scientificamente infondata".

(Unioneonline/v.l.)

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