Dopo mesi di versioni contrastanti sulla fine della piccola Esperanza, scomparsa a fine anno all'età di 20 mesi, la svolta sembra arrivata.

La mamma, dopo una giornata di interrogatori in carcere, ha ammesso che la figlioletta è stata uccisa.

Dragana Ahmetovic ha detto agli inquirenti che il responsabile è il marito, Slavko Seferovic. Invariato invece il luogo in cui è avvenuto il delitto, ossia il parcheggio davanti a un market di Selargius.

Solo pochi mesi fa, a gennaio, i genitori avevano detto di aver trovato la bimba morta nel suo lettino.

Non è chiaro dove sia finito il corpicino: nel rio Cixerri come avevano già detto? Oppure è stato sepolto in un campo?

Il pm Guido Pani e la Squadra mobile continuano le indagini su questo fronte.

Il padre di Esperanza intanto continua a raccontare la sua versione: la figlia è morta mentre lui era andato a fare la spesa.

I genitori avevano prima sostenuto che la bambina fosse morta il 23 dicembre a causa di un incendio che aveva avvolto il furgone della famiglia a Giorgino. Però all'interno non erano state trovate tracce del cadavere, quindi era emersa la storia del rapimento, infine quella del soffocamento.

"Quando Dragana - erano state le parole di Seferovic - mi ha dato il corpo nostra figlia era già morta", mentre la mamma affermava il contrario, "era ancora viva".

Sui momenti successivi un altro giallo: "L'abbiamo messa dentro un frigo gettato in discarica a Dolianova", poi "l'abbiamo bruciata lungo la Pedemontana", "e gettata nel rio Cixerri".

Nei loro dialoghi, intercettati, parlavano di "seppellimento" ma il luogo è sconosciuto.
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