Il 2023 segna una svolta nel mercato delle auto. Per la prima volta le vendite di veicoli non alimentati con carburanti tradizionali superano quelli con motori diesel o benzina.

Secondo l’Osservatorio Findomestic, che riporta i dati aggiornati a ottobre, le auto alimentate con energie alternative hanno raggiunto il 53,5% del totale contro il 28,2% di quelle a benzina e il 18,3% di quelle gasolio. Per energie alternative si intendono ibride (mild, full e plug-in), elettriche, a metano o gpl.

Ciononostante i dati 2023 confermano il forte ritardo dell’Italia nel processo di decarbonizzazione del parco auto, sul quale Bruxelles, con la direttiva “Fit for 55”, ha stabilito il limite del 2030 per ridurre le emissioni del 55%, tappa intermedia per arrivare entro il 2035 alle emissioni zero.

Un traguardo che al momento sembra irraggiungibile giacchè in Italia delle oltre 39 milioni di auto in circolazione, circa il 25% sono ante Euro 4 ed hanno oltre 17 anni di età.

Secondo l’Osservatorio, nei primi 10 mesi del 2023 la quota di auto elettriche sul totale delle nuove autovetture immatricolate ha superato il 15% in Europa (dati di fonte Acea), con penetrazioni superiori alla media in Germania, Francia e Regno Unito mentre l’Italia ha raggiunto una percentuale del 4%, sotto l’ultimo dei 5 major market continentali, quello spagnolo (5%).

“Le motivazioni del ritardo italiano sono da ricercarsi sia nella presenza di incentivi meno incisivi rispetto a quelli varati nei partner del continente sia di una maggiore arretratezza nel percorso di infrastrutturazione (cioè di installazione di colonnine di ricarica” – chiariscono dall’ufficio studi di Findomestic. “Il numero assoluto di colonnine si sta mantenendo in crescita con quasi 40 mila punti di ricarica rispetto ai 30 mila del 2022, grazie anche alle politiche di incentivo, ma rimane scarsa la sua capillarità sul territorio (si consideri che in Francia e Germania i punti di ricarica superano largamente le 100 mila unità, dati di fonte European Alternative Fuels Observatory). Il nostro Paese, rispetto agli altri, si caratterizza per una diversa distribuzione della popolazione sul territorio, con la presenza di poche grandi città; quindi, per poter consentire l’uso delle vetture elettriche anche ai residenti nelle province è fondamentale raggiungere una diffusione capillare delle infrastrutture di ricarica, spingendo, come si sta facendo, su incentivi che portino a una dotazione presso le abitazioni private”.
Se si amplia lo sguardo alle ibride emerge che rappresentano il 40% del mercato cosiddetto alternativo, grazie anche agli incentivi che per questa tipologia di vetture sono stati utilizzati appieno, mentre per le elettriche, analogamente a quanto osservato nel 2022, una parte rilevante dei fondi stanziati è rimasto inutilizzato a causa dei costi di partenza molto elevati per gran parte dei modelli.
Prosegue la riduzione dell’incidenza delle vetture a gasolio, con una quota che si posiziona poco sopra al 18% del mercato totale. L’incertezza tecnologica sta, invece, sostenendo il comparto della benzina, la cui penetrazione sul totale immatricolato è in leggera crescita rispetto allo stesso periodo del 2022.

Nel complesso l’Osservatorio evidenzia una crescita delle vendite del 19,3% rispetto al 2022. Un risultato che se da un lato resta inferiore ai volumi pre-pandemici, dall’altro colloca il mercato italiano ai vertici per crescita tra i cinque principali mercati europei. Guardando più nel dettaglio, si scopre che l’aumento della domanda si conferma più forte per le persone giuridiche (+28.4%), guidato dal noleggio che conferma il suo dinamismo per la componente di lungo termine, con qualche segnale di rallentamento nella seconda parte dell’anno, mentre resta più contenuto l’incremento per i privati (+12.8%) che scontano maggiormente le incertezze, principalmente quelle del contesto economico. Dopo un 2022 in calo, l’inversione del mercato è stata determinata principalmente dalla risoluzione dei problemi di disponibilità di prodotto che avevano condizionato i risultati dell’anno precedente. “Nel corso del 2023” – scrivono gli esperti – “si sono, infatti, realizzate immatricolazioni di autovetture il cui ordine era stato effettuato nei dieci-dodici mesi precedenti, grazie alla disponibilità di componentistica elettronica che ha potuto sbloccare la filiera produttiva. Un contributo alla crescita del mercato, in un contesto di fragilità reddituali, di rallentamento degli investimenti e di inflazione che si è confermata elevata, è poi venuto anche dalle politiche di ecoincentivo messe in atto per progredire lungo l’obiettivo della decarbonizzazione. Nel 2023 sono stati infatti confermati gli incentivi per l’acquisto di vetture elettriche, ibride e plug-in, con contributi decrescenti in assenza di rottamazione e all’aumento delle emissioni”.

Quanto alle auto più vendute, nel 2023 la Fiat Panda si conferma per l’ennesima volta la regina (con il piccolo motore mild Hibrid), seguita dalla Dacia Sandero, dalla Lancia Ypsilon, dalla Jeep Avenger, dalla Toyota Yaris Cross, dalla Dacia Duster, dalla Ford Puma e dalla Citroen C3.

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