Sònala Folk, la musica d’inverno
Marc Ribot, Paolo Angeli, il canto a tenore e quello a chitarra tra Lodine e OvoddaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Borghi di pietra colorati da artisti, pieni di gente priva di diversi giovedì. Matti da suonare. Al punto da organizzare un piccolo grande festival a dicembre tra Ovodda e Lodine. Al Sònala estivo, da tre anni si affianca la versione invernale, cucinata a bassa temperatura, per un pubblico attento a quel che suona intorno. Per far vivere i paesi anche oltre la due giorni delle Cortes, quando una fiumana di gente coglie solo frammenti di quella che a Ovodda chiamano magia del tempo immobile. Il visitatore spesso rimane davvero colpito da come il mutare del clima possa regalare colori gravidi al paesaggio di questi luoghi in abiti invernali. Ci sono le persone al centro di progetti come questo. Animano centri in crescita anche dal punto di vista demografico, un trend costante in molti paesi del Nuorese.
Alla magia delle corde, ai suoni ancestrali, ai ritmi del mondo Isola è dedicato il Sonala Folk, dal titolo Sona chiterra sona, celebre “muttu” di benvenuto intonato durante le gare poetiche dal maestro del canto logudorese Gavino Loria. Lodine e Ovodda il 6 e il 7 dicembre si preparano per la terza edizione della kermesse. Un piccolo festival con grandi nomi: Paolo Angeli, Marc Ribot. Intorno a loro la tradizione pura. I tenore senza la s. Si parte da Lodine il 6 dicembre alle 18.30 al centro polifunzionale “Giulio Mulas”. Suonano Paolo Angeli insieme al tenore Murales di Orgosolo, Con loro il tenore di Lodine, il Coro Gabriel di Tempio. “Paolo Angeli è un musicista straordinario che ha saputo coniugare la musica tradizionale del canto a chitarra con uno sguardo completamente innovativo – spiega Fabio Calzia, presidente dell’associazione Sonàla. - Con la sua chitarra preparata, che prende il nome dal pianoforte preparato di John Cage, Angeli riprende una serie di tecniche sviluppate nella seconda metà del ‘900 per trasformare gli strumenti tradizionali. Applica il principio a uno strumento sardo, la chitarra a baritono detta anche chitarra sarda, e la usa per creare una musica completamente nuova che oscilla tra tantissimi spazi sonori”. Dalla musica sarda fino all’improvvisazione d’avanguardia. «Il canto tasgia si accompagna a uno strumento tradizionale, la cetera, una sorta di chitarra diffusa in Gallura – prosegue Calzia - il gruppo di Tempio l’ha saputa rivalorizzare. Il coro Gabriel sottolineerà la relazione fra il canto corale e lo strumento a sei corde».
Per la seconda giornata ci si sposterà a Ovodda. Il 7 dicembre, sempre alle 18.30, l’appuntamento è all’auditorium comunale con Marc Ribot, il tenore di Ovodda e il “cantu a chiterra” con Daniele Giallara, Franco Figos e Bruno Maludrottu e altri ospiti, ambasciatori del canto in Re.
Un grande ritorno nell’Isola per il chitarrista statunitense Marc Ribot. Nota la sua collaborazione nel 2017 con Vinicio Capossela quando nella grotta di Ispinigoli (Dorgali) registrarono il brano “Brucia Troia”. “Marc Ribot porterà la sua grandiosa esperienza a Ovodda – commenta Calzia – il musicista si è relazionato con tante musiche tradizionali nell’arco della sua lunghissima e strepitosa carriera passando dalla musica cilena a quella cubana e arrivando anche in Sardegna”.
Un festival che attraverso la musica apre le menti. “Vogliamo riflettere su come uno strumento così semplice come la chitarra possa essere il veicolo di grandi temi e ragionamenti sulle sorti del mondo. Ribot è un grande attivista e ha dedicato tutte le canzoni di un suo album alla Resistenza, nel disco compare anche una versione della Bella Ciao con Tom Waits. La chitarra è uno strumento più forte delle armi che vengono usate per le guerre”. I posti sono ridotti, gli eventi gratuiti,è necessario prenotare. È possibile farlo sulla pagina Facebook Sonàla Associazione Musicale.
Sona chiterra dechida, armonios’e lizera. Così il poeta orgolese Giovanni Pira invoca l’avvento della melodia a sei corde in una celebre poesia. Sona durche durche, lena lena non tenzas duda peruna Como chi tunda sa luna brillad’in chelu piena.