Era arrivato a Sinnai quattro anni fa proprio alla vigilia di Natale, il 22 dicembre. Con il suo sorriso, il suo entusiasmo, il suo carisma aveva conquistano tutti i parrocchiani di Santa Barbara. E adesso per loro saranno feste tristi: il primo dicembre don Alberto Pistolesi è morto in un incidente stradale. Aveva 43 anni.

Sinnai, Santa Barbara, la gigantografia di don Alberto Pistolesi (foto Paolo Carta)
Sinnai, Santa Barbara, la gigantografia di don Alberto Pistolesi (foto Paolo Carta)
Sinnai, Santa Barbara, la gigantografia di don Alberto Pistolesi (foto Paolo Carta)

Schianto contro un palo in viale Poetto, all’altezza del Lido del carabiniere, al confine tra Quartu e Cagliari: quasi una chiamata diretta del Signore, per chi è credente, una tragica fatalità, probabilmente in malore del suo cuore affaticato, per chi in ogni caso piange la morte di un prete davvero amatissimo da tutti.

Chiesa di Santa Barbara, ogni angolo di questa bellissima chiesa nel centro storico del paese parla di quel giovane parroco che non c’è più. Nella facciata, accanto alla porta centrale, una gigantografia e una scritta: Don Alby, non ti dimenticheremo; nella prima cripta a destra, il presepe che piaceva tanto a don Pistolesi e che il sacrestano Paolo Lecca ha montato tra le lacrime esaudendo una richiesta di quello che in poco tempo era diventato il riferimento di un’intera comunità, giovani e meno giovani, volontari e bisognosi, ragazzi dell’oratorio, pie donne e suore presenti ogni sera per il rosario; nella seconda cripta a destra un cero acceso davanti al ritratto di don Alberto, esposto subito dopo la tragedia.

Sinnai, parrocchia di Santa Barbara (foto Paolo Carta)
Sinnai, parrocchia di Santa Barbara (foto Paolo Carta)
Sinnai, parrocchia di Santa Barbara (foto Paolo Carta)

Messa del mattino delle 8,30, arrivano sacerdoti dalla Curia vescovile di Cagliari per celebrarla, si alternano don Piseddu e monsignor Caschili per garantire messe quotidiane, rosari, novene e funerali. Tra i presenti quasi tutti giorni c’è Andrea Matta, 34enne imprenditore che arriva da Quartu: «Ho cominciato a frequentare la messa della domenica a Santa Barbara dopo aver conosciuto don Alberto, io mi occupo di abbigliamento sacro. Don Alberto aveva una dote rara: sapeva ascoltare e nel prossimo riusciva sempre a vedere una luce, una potenzialità che ci rende unici, uno spiraglio, una possibilità di salvezza o di riuscire nella vita. Anche se abbiamo poco, diceva, dobbiamo impegnarci ed esserne fieri. Questo suo modo di dare valore agli altri lo rendeva davvero un sacerdote speciale, la sua era una missione di gioia, amavo cominciare la domenica con la messa che poi mi avvicinava anche alla riflessione. Siamo tristi, ma siamo anche sicuri che il seme da lui lanciato germoglierà nella comunità cristiana».

Sinna, Santa Barbara, le volontarie della Caritas davanti al ritratto di don Alberto(foto Paolo Carta)
Sinna, Santa Barbara, le volontarie della Caritas davanti al ritratto di don Alberto(foto Paolo Carta)
Sinna, Santa Barbara, le volontarie della Caritas davanti al ritratto di don Alberto(foto Paolo Carta)

Cecilia Saddi e Aurosa Asuni si attardano dopo la messa mattutina in parrocchia: sono tra le animatrici della Caritas sinnaese, occorre organizzare diverse iniziative prima delle feste, soprattutto da quando manca don Alberto: «Ci aiutava a seguire le 140 famiglie a cui forniamo assistenza materiale ogni mese a Sinnai», spiegano le due donne, «ma la sua era un’attività a tutto campo per la gente di Sinnai. La messa, per esempio, era sempre allietata da diversi canti per la madonna, a cui don Alberto era molto devoto. Canti preferibilmente in latino: ce li ha insegnati lui, li proponeva dall’altare. Per noi era diventato un riferimento irrinunciabile in pochi giorni, era arrivato alla vigilia di Natale di quattro anni fa e aveva subito conquistato tutti, anche i giovani che avevano ripreso a frequentare l’oratorio di Santa Barbara. Guidava la nostra comunità con il sorriso e aveva un buonumore contagioso».

Sinnai, Santa Barbara, pensionati di fronte alla parrocchia (foto Paolo Carta)
Sinnai, Santa Barbara, pensionati di fronte alla parrocchia (foto Paolo Carta)
Sinnai, Santa Barbara, pensionati di fronte alla parrocchia (foto Paolo Carta)

Cecilia Saddi ricorda la messa organizzata per festeggiare i suoi cinquant’anni di matrimonio: «Mio marito non è molto assiduo in chiesa, alla vigilia delle nozze d’oro andò a confessarsi da don Alberto, che mi disse con un sorriso: “eccolo, l’abbiamo ripulito bene bene”». 

Nel sagrato tre pensionati prendono il sole di dicembre. Giorgio Mannu, 82 anni, ex direttore delle Poste, Fausto Farci (ex militare, 86 anni) e Gioacchino Melis (63 anni) ammettono di non frequentare troppo messe e funzioni ma ricordano con piacere don Alberto Pistolesi: «Ci incontravamo ogni mattina, scambiavamo sempre due parole. “Come va, come state?” Ma si capiva che non erano frasi di circostanza, ci teneva davvero a salutare tutti in passe, si avvicinava al prossimo con il sorriso. Per Sinnai è davvero una grave perdita».

Don Ferdinando Caschili, vicario della Curia, è il più presente in questi giorni nella parrocchia di Santa Barbara: «Garantiamo la normale amministrazione, non sarà facile sostituire don Alberto Pistolesi, la comunità è scossa. Un ricordo? L’ho detto più volte, l’ho anche scritto: era un sacerdote carismatico e molto attivo nella comunità, sapeva coinvolgere il prossimo, esercitava un grande e positivo ascendente».

Sinnai, Santa Barbara, monsignor Ferdinando Caschili (foto Paolo Carta)
Sinnai, Santa Barbara, monsignor Ferdinando Caschili (foto Paolo Carta)
Sinnai, Santa Barbara, monsignor Ferdinando Caschili (foto Paolo Carta)

Il vice parroco don Guido Rossandich, 83 anni, si occupa principalmente della chiesa di Santa Vittoria: «Ci sentivamo praticamente ogni giorno, andavamo davvero d’accordo anche perché era facile intrattenere ottimi rapporti con don Alberto. Sì, soffriva di un problema cardiaco ereditario e la mattina di quel primo dicembre si era scusato con i parrocchiani arrivati per la messa delle 8,30. “Non mi sento bene”, “vado a casa”. Ne venni subito informato, mi preoccupai, ma tutti ci tranquillizzammo quando un volontario scrisse nella nostra chat su WhatsApp di averlo visto uscire dalla banca di Sinnai, salire in macchina e allontanarsi dal paese. Stava andando davvero a riposarsi oppure dal medico? Sicuramente alle 16 io venni chiamato dal sacrestano per celebrare un funerale. Don Alberto, di solito così puntuale, non si era visto e non aveva avvisato nessuno. Non sapevamo che era morto due ore prima. Un cruccio? Gli avrei voluto dire di proseguire a considerare Sinnai come una missione in un paese povero dell’Arfica: anche da noi c’è tanto bisogno e lui lo aveva capito».

Sinnai, Santa Barbara, don Guido Rossandich\u00A0\u00A0(foto Paolo Carta)
Sinnai, Santa Barbara, don Guido Rossandich\u00A0\u00A0(foto Paolo Carta)
Sinnai, Santa Barbara, don Guido Rossandich  (foto Paolo Carta)

© Riproduzione riservata