L’anno tennistico che verrà ha già preso il via da poche settimane in Australia ma comincerà a dare risposte importanti a partire da questi giorni, alla partenza del primo torneo del Grande slam, gli Australian open di Melbourne.

Roger Federer tornerà in campo nel 2022 dopo il lungo infortunio? Rafa Nadal eSerena Williams riusciranno ad allungare la loro carriera e a trovare spazio nella loro personalissima sala dei trofei per un altro titolo Major? Nole Djiokovic è un capitolo a parte vista la sua posizione no vax al tempo della pandemia Covid, ma resterà numero uno al mondo resistendo agli assalti di Medvedev e Zverev? Gli italiani Berrettini e Sinner  si confermeranno ai vertici della classifica mondiale?

Stefano Semeraro (foto concessa\u00A0da Stefano Semeraro)
Stefano Semeraro (foto concessa\u00A0da Stefano Semeraro)
Stefano Semeraro (foto concessa da Stefano Semeraro)

Domande da girare a Stefano Semeraro, 58 anni, direttore della rivista Il tennis Italiano e storica firma del quotidiano La Stampa, indicato da Gianni Clerici, il più famoso giornalista specializzato, come il suo erede.

Lasciamo l’argomento Nole Djokovic alla fine.

«Perfetto».

Federer tornerà in campo per la gioia del suoi fans?

«Me lo auguro al pari dei suoi tifosi sparsi in tutto il mondo. Ma ho dei dubbi, sono abbastanza scettico. Sia per le condizioni del suo ginocchio, sia per l’età: 41 anni. Certo sarebbe bellissimo. Roger ce la sta mettendo tutta, l’anno 2022 sarà l’anno del verdetto. Probabilmente cercherà di giocare qualche torneo prima di iscriversi a uno Slam. Oppure, se le sue condizioni non gli permetteranno questo programma, deciderà di giocare una sorta di partita d’addio magari a Wimbledon. Sicuramente le ultime dichiarazioni di Roger non inducono all’ottimismo: difficilmente sarà in campo sull’erba londinese, ha detto».

Roger Federer (foto Ansa)
Roger Federer (foto Ansa)
 Roger Federer (foto Ansa)

Rafa Nadal?

«Lo spagnolo è tornato in campo prima ad Abu Dhabi poi in Australia, dove ha vinto un torneo Atp 250. Anche in questo caso non si discute il talento, semmai le condizioni fisiche. Ma potrebbe avere ancora una-due stagioni ad alto livello. Probabilmente nel 2022 punterà tutto sul Roland Garros per arrivare allo Slam numero 21 e superare Federer e Djokovic».

Rafael Nadal (foto archivio L'Unione Sarda)
Rafael Nadal (foto archivio L'Unione Sarda)
Rafael Nadal (foto archivio L'Unione Sarda)

Al vertice è pronto il passaggio di consegna generazionale.

«Medvedev e Zverev hanno staccato gli altri e avvicinato Djokovic, mentre Tsitsipas sembra un po’ in ritardo. Ma attenzione, gli appassionati di tennis hanno vissuto un decennio forse irripetibile nella storia del tennis: tre campioni come Roger, Rafa e Nole (ci metterei anche Murray), che hanno vinto tutto e per così tanto tempo dando vita a una storica rivalità. Non so se i loro eredi riusciranno a tanto, anche perché stanno aumentando moltissimo gli infortuni. Prendiamo Del Potro: un giocatore fantastico che ha lottato con i fantastici quattro ed è stato fermato dai guai fisici. Poi c’è l’esempio ancora più recente dell’austriaco Thiem: ha vinto uno Slam, poi si è fatto male e ha manifestato anche problemi di tenuta mentale».

Tra i migliori anche gli italiani.

«Berrettini è arrivato in finale a Wimbledon, anche lui per ora e purtroppo è sembrato fragile dal punto di vista fisico. Sinner ha vent’anni e ha già fatto tantissimo, forse per diventare un top gli manca il servizio che invece aiuta moltissimo proprio Berrettini. Il difficile a questi livelli non è solo arrivare ma anche confermarsi. Gli azzurri devono farlo nell’anno che verrà».

Matteo Berrettini (foto archivio L'Unione Sarda)
Matteo Berrettini (foto archivio L'Unione Sarda)
Matteo Berrettini (foto archivio L'Unione Sarda)

C’è anche Musetti.

«Sembra una spider che compete con i Suv, dal punto di vista fisico. Gioca un tennis molto brillate ma dispendioso, bisogna capire se riuscirà a competere a lungo con chi oggi lo sovrasta sul piano fisico. Se il Roland Garros si fosse per assurdo giocato al meglio dei tre set, avrebbe eliminato Nole, ma il tennis più importante si gioca sino al quinto set».

Fabio Fognini?

«Anche in questo caso la risposta la deve dare il suo fisico. Ha messo su famiglia, girerà per il mondo un po’ meno, a fine anno ha detto che tirerà le somme».

L’Italia può vincere la Coppa Davis?

«Sì, ma la nuova formula, due singolari e un doppio, penalizza gli azzurri alla ricerca di un doppio che adesso ha un peso specifico maggiore, vale un terzo, prima un quinto. E la coppia di doppio, visto che i tennisti sono liberi professionisti, non si può facilmente costruire durante la stagione nei tornei. Con Berrettini e Sinner l’Italia può comunque farcela. Eco, Fognini può essere il doppista di una squadra vincente».

Jannik Sinner (foto archivio L'Unione Sarda)
Jannik Sinner (foto archivio L'Unione Sarda)
Jannik Sinner (foto archivio L'Unione Sarda)

Serena Williams insegue lo Slam numero 24 e il record di Margaret Smith.

«Chissà se riuscirà a farlo? E’ la domanda che ci facciamo tutti. Per lei il solito problema: l’età e il fisico, ma con la sua classe l’unghiata in uno Slam è sempre possibile, anche perché oggi come oggi manca una vera regina del circuito femminile, ogni Slam è un’incognita, sono in tante a poterlo vincere».

Serena Williams (foto archivio L'Unione Sarda)
Serena Williams (foto archivio L'Unione Sarda)
Serena Williams (foto archivio L'Unione Sarda)

Nole Djiokovic, infine.

«È il numero uno ma sempre meno: gli avversari si sono avvicinati a lui che ha sempre imperniato il suo tennis su una preparazione fisica unica che gli consente recuperi quasi soprannaturali. Per lui inevitabilmente è sempre più difficile, ma probabilmente riuscirà a superare Roger e Rafa nel numero dello Slam vinti. Anche se adesso la situazione per lui si è complicata. La sua posizione di no vax riguardo al Covid potrebbe avere pesantissime ripercussioni non soltanto in Australia ma in tutto il mondo. Per certi versi questa sua scelta non stupisce, considerando la storia di un bambino serbo scappato dal suo paese in guerra e che – come i suoi connazionali – si sente ancora in guerra contro tutto il mondo. Questa è stata la sua forza, che l’ha portato alla vetta del mondo tennistico, ma anche a pensare di essere imbattibile e di poter andare oltre le regole. Forse ai campioni dello sport in genere come Djokovic non bisogna pretendere troppo: sono grandissimi in campo, ma mai considerarli modelli di vita».

Novak Djokovic (foto archivio L'Unione Sarda)
Novak Djokovic (foto archivio L'Unione Sarda)
Novak Djokovic (foto archivio L'Unione Sarda)

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