È stato l’anno di due addii illustri: nel 2022 hanno lasciato il tennis i due personaggi che hanno fatto la storia di questo sport negli ultimi 15 anni.

Prima Serena Williams, che ha salutato tutti nel suo torneo, gli Us Open a New York. Poi Roger Federer, il 22 settembre, durante l’ormai classica Laver cup, la sfida tra Europa e il Resto del Mondo, poco più di un’amichevole che fa il verso alla più famosa e celebre Ryder cup del golf.

Finisce un’era. Se ne sono andati due divinità della racchetta.

Serena Williams dà l'addio al tennis (EPA/JASON SZENES)
Serena Williams dà l'addio al tennis (EPA/JASON SZENES)
Serena Williams dà l'addio al tennis (EPA/JASON SZENES)

Roger Fededer ha incarnato lo stile, la classe, la bellezza del gesto di questo sport, facendo rinnamorare di tennis intere generazioni di appassionati stanche degli arrotini o dei super battitori. Ha vinto venti slam, compreso in Roland Garros, avrebbe potuto vincerne di più se non fosse incappato in Rafa Nadal e Nole Djokovic in un’epoca considerata dell’oro per questo sport, unica e probabilmente irripetibile.

Un colpo spettacolare di Roger Federer  (AP Photo/Tony Feder)
Un colpo spettacolare di Roger Federer  (AP Photo/Tony Feder)
Un colpo spettacolare di Roger Federer (AP Photo/Tony Feder)

Roger Federer esplose giovanissimo, diciottenne, e uno dei primi lampi fu in Coppa Davis, contro l’Italia. Allora era un ragazzo talentuoso e basta, seconda scelta elvetica alle spalle di Rosset. Era il 1999, vince contro Sanguinetti e lanciò la Svizzera capace di battere l’Italia fin dalla seconda giornata (3-0 dopo i primi due singolari e il doppio). Un’epifania.  Cinque anni dopo raggiunse la prima posizione della classifica mondiale. Nel suo palmares sei Australian Open, il Roland Garros del 2009, sette Wimbledon, il suo giardino preferito, e cinque Us Open, oltre a sei titoli Master. E una Coppa Davis, nel 2009. Un prodigio anche di longevità , visto che si è ritirato a 41 anni. Ultimo titolo Slam nel 2018, a Melbourne, in quattro set contro Cilic. Per gli amanti delle statistiche Roger è rimasto numero uno al mondo per 310 settimane, di cui 242 consecutive.

Roger Federer a Wimbledon nel 2006 (foto Ansa)
Roger Federer a Wimbledon nel 2006 (foto Ansa)
Roger Federer a Wimbledon nel 2006 (foto Ansa)

Roger Federer ha imperniato il suo fantastico tennis su un servizio eccezionale non tanto per potenza ma per varietà, e su un diritto che sta facendo scuola: via la preparazione lineare, racchetta portata indietro con due mano come se fosse un rovescio, torsione completa con finale sulla spalla sinistra. Gesto fluido, efficace, imprevedibile. Fortissimo anche a rete, con questo repertorio ha mascherato qualche carenza nel rovescio, colpo bersagliato per anni dal diritto in top di Nadal, ma migliorato tantissimo nel corso della carriera soprattutto da quando Roger ingaggiò come coach Ivan Lijubicic, capace di spingere il campione elvetico a giocarlo di anticipo, quasi di controbalzo. Una delizia.

L’ultima grande partita di Federer è quella che ha fatto piangere i suoi tifosi: la finale di Wimbledon nel 2019, persa contro Djokovic dopo aver avuto due match point consecutivi con il servizio a disposizione nel quinto set. Il suo canto del cigno. Prima di una serie di guai al ginocchio che di fatto non gli ha più consentito di scendere in campo a certi livelli di competitività contro i migliori al mondo.

Serena Williams (AP Photo/Uwe Lein)
Serena Williams (AP Photo/Uwe Lein)
Serena Williams (AP Photo/Uwe Lein)

Serena Williams è stata probabilmente la più forte tennista di tutti i tempi. Ma è anche la più incompiuta. Si è fermata a quota 23 slam, uno in meno di Margareth  Court Smith che però è stata regina di questo sport quando tra i praticanti le donne erano una quota infinitesimale rispetto agli uomini. E soprattutto ha mancato il Grande Slam, cioè i successo nello stesso anno dei quattro tornei più importanti al mondo (Melbourne, Parigi, Wimbledon New York). Storica, purtroppo per lei, è stata la sconfitta contro la tennista italiana Roberta Vinci nella semifinale degli Us Open del 2015: dopo aver vinto in Australia, in Francia e sull’erba londinese, Serena è arrivata a due match dal trionfo più atteso, ma si è dovuto inchinare davanti alla maestria tattica, al gioco di volo e allo stupendo rovescio tagliato della tarantina, sconfitta poi in finale da un’altra azzurra, Flavia Pennetta.

 Dopo quel match Serena ha vinto solo a Wimbledon l’anno dopo e nel 2017 a Melbourne, senza riuscire poi a coronare il sogno di raggiungere la Court Smith e soprattutto a vincere il suo primo slam da mamma dopo la nascita della splendida Olympia.

Serena Willimas è stata forgiata tennisticamente dal padre insieme alla sorella maggiore Venus. Cresciuta nei sobborghi di  Saginaw, Michigan, Stati Uniti, ha bruciato le tappe diventando numero uno al mondo a 21 anni ed è rimasta ai vertici mondiali per 319 settimane (terza di tutti i tempo dopo Graf e Navratilova).

Serena Williams (AP Photo/Amy Sancetta)
Serena Williams (AP Photo/Amy Sancetta)
Serena Williams (AP Photo/Amy Sancetta)

Tecnicamente Serena Williams non ha punti deboli e aveva nel servizio capace di superare il 200 km orari e nel rovescio i suoi punti di forza. Ottimo anche il diritto e il gioco al volo, l’unico suo limite è stata a tratti la condizione atletica, ma quando raggiungeva il peso forma Serena è apparsa avvero imbattibile e capace di esprimere un tennis inarrivabile per le rivali.

Se Roger Federer ha vinto 130 milioni i dollari in carriera, Serena ne ha guadagnati 94 milioni. Parliamo solo di denaro vinto nei montepremi dei tornei, perché considerando gli sponsor bisogna decuplicare gli incassi. Così ricchi perché così vincenti e tanto amati. Due leggende.

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