Stiamo sempre lì a calcolare il costo del kilowattora nella nostra bolletta, cerchiamo di raccapezzarci nella giungla delle offerte dei vari gestori per capire come risparmiare qualche euro. Poi però magari sprechiamo l’energia in casa perché, banalmente, viviamo in mezzo agli spifferi. Oppure il frigorifero funziona (per colpa nostra) in maniera poco efficiente: a volte basterebbe svuotarlo un po’ per migliorare la situazione.

A cosa fare attenzione

L’ondata di rincari del costo dell’energia ci ha fatto capire che, in tanti casi, in mezzo a ciò che spendiamo per riscaldare, rinfrescare o illuminare le nostre abitazioni finiscono tante somme non necessarie, dovute solo alla nostra trascuratezza. Cose a cui non eravamo abituati a badare, come i mille apparecchi elettronici che lasciamo accesi anche la notte, con tutto il loro gran pavese di led multicolori. O il caricatore del cellulare sempre attaccato alla presa di corrente, cosa che – anche se non sembra – determina un consumo di energia.

Su questi ultimi comportamenti già da tempo gli esperti ci hanno ammonito sulle conseguenze dannose, sia per l’ambiente che per le nostre tasche. È più raro invece che si concentri l’attenzione su altre fonti di spreco. Ad attirare l’attenzione sul frigorifero domestico, per esempio, è stato di recente Sankar Sivarajah, docente di gestione della tecnologia all’Università britannica di Bradford. In un articolo pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica The Conversation, lo studioso afferma che “mantenere il vostro frigo pulito e ben organizzato può aiutare a risparmiare energia in due modi: anzitutto, pulendo la bobina consentirete all’apparecchio di funzionare in maniera più efficiente”.

Il secondo trucco richiede un grande equilibrio da parte dei consumatori: “Da un lato i frigoriferi sono più efficienti quando sono pieni, dall’altro però è importante non riempirli troppo. Permettere all’aria fredda di circolare liberamente manterrà la temperatura interna al livello ottimale, evitando che il sistema di raffreddamento debba lavorare di più per tenere freddi i cibi”. Quindi dalle abitudini del perfetto risparmiatore dovrà scomparire sia la tendenza a lasciare nel refrigeratore solo qualche vasetto di yogurt e due bottiglie di birra, sia quella di fare al supermercato una spesa calibrata sulle esigenze trimestrali di un plotone di soldati, per poi stipare tutti gli scomparti del frigo in modo che non ci si possa aggiungere neppure un’arachide.

Anche la gestione del frigorifero può aiutare a contenere i costi della bolletta di casa (foto Ansa)
Anche la gestione del frigorifero può aiutare a contenere i costi della bolletta di casa (foto Ansa)
Anche la gestione del frigorifero può aiutare a contenere i costi della bolletta di casa (foto Ansa)

Anche l’uso di teiere e bollitori, nota Sivarajah – che rivolgendosi soprattutto a un pubblico anglosassone ne conosce l’uso intensivo –, può portare a consumi non necessari di energia, quando scordiamo di pulirli regolarmente dal calcare (che rallenta il riscaldamento dell’acqua all’interno). Vale invece sicuramente anche alle latitudini italiane il suggerimento di sfruttare al massimo il potenziale dei nostri strumenti di riscaldamento degli ambienti domestici. Spesso il termosifone disperde gran parte del calore che genera attraverso la parete, magari isolata male, a cui è appeso: per impedirlo non è necessario rifare la facciata esterna del palazzo, può bastare un pannello isolante dietro il radiatore. Oppure capita spesso che davanti alle fonti di calore collochiamo tende o arredi che impediscono all’aria calda di circolare nella stanza, e così ci servirà più tempo per raggiungere una temperatura confortevole.

Altri suggerimenti utili

L’ideale, poi, sarebbe poter riscaldare solo gli ambienti in cui sostiamo più a lungo. Purtroppo gli impianti centralizzati condominiali si traducono facilmente in dispersioni, se agiscono di continuo nel salotto buono che usiamo solo quando abbiamo ospiti, o in stanze dedicate a utilizzi saltuari. In questi casi, chiudere un radiatore non avrà magari grandi effetti sulla bolletta del singolo appartamento, ma quanto meno sarà una scelta decisamente più sostenibile sotto il profilo ambientale.

Altrettanto misconosciuta è al giorno d’oggi la pratica, che i nostri nonni invece non trascuravano, di combattere gli spifferi da porte e finestre. Gli infissi moderni forniscono sotto tale profilo performance migliori, e questo ha portato un po’ tutti a considerare ormai archiviata l’usanza di tappare le piccole falle con del nastro isolante, o del silicone. Su questi aspetti è ritornato nel dicembre 2022 il New York Times e ne ha ragionato, ancora su The Conversation, la docente di Energia e società dell’Università del Sussex Mari Martiskainen. Quest’ultima tra l’altro ha segnalato la guida specifica predisposta dall’Energy Saving Trust, organizzazione britannica che promuove le buone pratiche sul risparmio energetico e la salvaguardia ambientale, e che consiglia di fare attenzione, in taluni casi, addirittura al buco della serratura delle porte di casa o, quando c’è, delle porte-finestre dei balconi. Ennesima conferma del fatto che, anche nella lotta agli sprechi, il diavolo si nasconde nei dettagli.

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