Da qualunque parte ti giri, arriva il ceffone. Già, perché la vera Grande Stangata che sta colpendo gli italiani è in realtà una costellazione di stangate piccole e medie, roba di pochi euro (carburanti ed energia a parte), che però, sommati tra loro, accorciano sempre più l’autonomia finanziaria delle famiglie nel calendario: ad ogni mese che passa, i soldi finiscono prima.

L’ennesimo ceffone arriva da chi custodisce i nostri sempre più magri risparmi (per chi ce li ha), cioè le banche. Tenere aperto un conto costa ora il 7% in più, evidenzia l’Osservatorio ConfrontaConti.it e Sostariffe.it, il quale ha condotto una ricerca che ha dato questo risultato medio. Significa che in certe banche va un po’ “meno peggio”, mentre in altre il rialzo delle spese per la tenuta del conto corrente bancario è schizzata verso l’alto.

A essere colpiti sono soprattutto i conti online, cioè quelli che alla banca costa meno tenere aperti, considerato che il cliente non mette piede in agenzia e non tratta con i dipendenti dell’istituto di credito. Qui il ceffone è costituito da un +26% di spese, ma malgrado questo rimane conveniente rispetto al conto tradizionale, che costa fino a 129 euro in più all’anno. Siamo circondati, insomma, secondo le rilevazioni dell’Osservatorio, che ha preso in esame i dodici mesi tra gennaio 2022 e lo stesso mese del ’23. E così il conto corrente online, che fino all’anno scorso consentiva grandi risparmi, pur continuando a convenire per il cittadino ha bruciato una parte non indifferente dei vantaggi che offriva.

Perché le banche ci “pelano” ancora di più, rispetto al passato? I motivi sono due, secondo gli analisti del l’Osservatorio ConfrontaConti.it e Sostariffe.it. Ad aumentare è stato prima di tutto il canone annuo, cioè il prezzo che la banca ci fa pagare per poter tenere aperto il nostro conto. Ma non basta: gli istituti di credito hanno ritoccato – ovviamente, verso l’alto – anche le commissioni applicate allo sportello: qualunque operazione ora costa di più. Questo, perché tenere aperte le filiali sul territorio ha costi sempre maggiori e le banche faticano molto a rientrare nelle spese.

Più nel dettaglio, l’Osservatorio ha rilevato che il canone per i conti nelle banche tradizionali è mediamente aumentato del 5% su base annua. La percentuale arriva fino a 8 per quanto riguarda invece i conti online. E quelli a zero spese? Sono sempre più rari, praticamente mosche bianche, e l’offerta di azzerare il canone è sempre più soggetta a condizioni, la principale delle quali è che il cliente abbia meno di trent’anni: è una manovra di accaparramento dei giovani, con la speranza di tenerli con sé a lungo, anche quando le loro entrate saranno più alte via via che faranno carriera nell’ambito lavorativo.

È generalizzato anche l’aumento del costo delle operazioni allo sportello, quello che le banche chiamano “commissione”: vale per prelevamenti, versamenti e bonifici allo sportello. Aumenta anche il costo di ogni assegno.

Stabilità, invece, nel settore delle carte di pagamento. Giusto qualche soldo in più per il canone annuale (aumenta del 2,7% per le banche annuali, ma cala del 2,88% per quelle online) e la carta di debito, sostanzialmente, è ancora gratuita. E, quando la si paga, si sborsa il 20% in meno.

Dove altro trovano l’occasione per prenderci soldi, le banche? Nei prelievi Atm (bancomat) che non siano dell’istituto di credito di cui siamo correntisti: siamo a 1,24 euro per le banche online e a 1,98 per quelle tradizionali, in media, con una parte di operazioni gratuite se si rispettano determinati budget.

L’Osservatorio ConfrontaConti.it e Sostariffe.it ha anche considerato i costi dei conti correnti bancari per tre diversi profili: single, coppia e famiglia. Per ogni categoria, ci sono le sottocategorie online, misto e no internet, cioè solo operazioni allo sportello. Questo, nelle sempre meno filiali aperte in giro. Combinando questi parametri, è venuto fuori che a gennaio 2023 la spesa annuale media risulta di 131 euro, cioè il 7% in più rispetto a dodici mesi prima. In cifra, l’incremento della spesa è di nove euro l’anno.

Per i conti online, l’aumento medio della spesa annua è del 20%, pari a 634 euro in media di spesa totale (9 in più). I single continuano a spendere 46 euro l’anno, la coppia paga il 26% in più e la famiglia è a +25% (16 euro in più l’anno, per un totale di 76). Per i conti tradizionali, paradossalmente i rincari riguardano le operazioni online. Scegliere un conto tradizionale e gestirlo solo su Internet costa il 5% in più, quindi 116 euro in media. Un “misto” ne costerebbe 152 in più (75), quello solo allo sportello senza internet 194 euro (+5%).

Dopo di che, la vera sfida è poterci mettere qualche soldo, in quei conti bancari.

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