Tradiménto s. m. [der. di tradire; tradimentum è già presente nel latino medievale della fine del dodicesimo secolo] L'atto e il fatto di venire meno a un dovere o a un impegno morale o giuridico di fedeltà e di lealtà: commettere un t., macchiarsi di un t. infamante; t. di un'idea, di una causa, dei compagni di lotta, di un amico; con particolare riferimento al dovere o all'impegno di essere fedele al coniuge o alla persona cui si è uniti da un rapporto d'amore e d'affetto: il loro matrimonio è fallito, pare per i continui t. del marito.

Il tradimento fa male. Chi lo ha subito lo sa. Male, male, male. È avvilente, bruciante, degradante demoralizzante, deprimente, imbarazzante, mortificante, sconfortante. Perché si viene traditi? Come, quando? Tradiscono più gli uomini o le donne? Il tradimento sancisce sempre la fine di un amore? Lo abbiamo chiesto alla psicologa e psicoterapeuta cagliaritana Valeria Sassu.

Per vendetta, per frustrazione, per il bisogno compulsivo di fare sesso con altri partner, persino per amore. Perché si tradisce?

"L'etimologia della parola tradire è sicuramente latina, e deriva da tradère (dall'unione del prefisso tra- cioè oltre + dare cioè consegnare) = consegnare (ai nemici). Quindi in origine, il tradimento era un fatto appartenente all'ambito militare. Dell'ambito militare forse ha mantenuto le strategie, che nel consegnarsi all'altro possono essere particolarmente argute. Il tradimento è parte integrante dell'innamoramento, entrambi si innestano sull'ideale d'amore in un caso costruito , nell'altro caso distrutto.

Quando ci innamoriamo proiettiamo sull'altro tutto ciò che vorremmo si realizzasse affettivamente, spesso perdendo di vista ciò che è la realtà , ovvero l'altro/a, in tutte le sue caratteristiche peculiari.

Si dice che l'amore sia cieco proprio per questo motivo. La forza emotiva dell'innamoramento ci fa cancellare con un colpo di spugna qualsiasi difetto, vediamo immediatamente l'altro come vorremmo vederlo, lo rendiamo aderente il più possibile a quell'ideale (più o meno cosciente) su cui nuotano le nostre fantasie. Inevitabilmente, con tempi assolutamente personali, l'ideale va lentamente sfumando, mettendo il partner in una posizione scoperta ed iniziamo a vederlo per ciò che realmente è. Non è l'altro che si trasforma, ma noi che eravamo accecati d'amore. In questo frangente si innesca l'infedeltà, anche se forse era già potenzialmente in agguato. Il tradimento nasce con la caduta dell' ideale, tanto più grande è l'ideale, tanto più rovinosa sarà la caduta. Nel momento in cui il partner non è più aderente alle aspettative idealistiche, inizia a scricchiolare la coppia. Si litiga più spesso e per futili motivi, ci si guarda intorno più facilmente alla ricerca della passione o di stimoli ormai svaniti, poiché ancora si aderisce a quell'ideale di partenza".

Ma da dove nasce la visione idealistica che ognuno di noi si porta dietro?

"L'ambiente familiare d'origine può essere un grande spunto. Le nostre origini familiari sono croce e delizia dei percorsi di vita che intraprendiamo. Si tende a ritrovare nella coppia ciò che è il modello genitoriale di appartenenza o viceversa a rifuggirlo. Saremo traditori o traditi in funzione di quel modello".

Cosa dicono le ricerche in proposito?

Come per tutti i comportamenti umani complessi, anche nell'infedeltà sono coinvolti però anche una moltitudine di altri fattori di diversa natura.

- Fattori ambientali relativi alla coppia in sè, come una vita emotiva o sessuale insoddisfacente (Mark et al., 2011).

- Fattori relativi al contesto, come l'esposizione ad ambienti che forniscono un'approvazione sociale (ad esempio, frequentare persone per cui tradire è normale, Buunk et al. 1995). - Fattori interni alla persona come lo stile di attaccamento (Russell et al., 2013). - Fattori di stampo genetico,uno studio condotto da un team di ricercatori dell'università del Queensland (Zietsch et al., 2014) sostiene che una parte delle differenze tra individui per quanto riguarda l'infedeltà potrebbe essere riconducibile a ciò (in particolare, il 62 per cento negli uomini e il 40 per cento nelle donne). - Fattori di stampo biologico, ad esempio una ricerca del 2010 svolto da Garcia e collaboratori su 181 volontari ha mostrato come coloro che avevano la variante lunga del gene del recettore della dopamina (DRD4) avevano una maggior probabilità di aver tradito il proprio partner rispetto a quelli che avevano la variante corta".

Ci sono anche motivazioni per cui le persone scelgono di non tradire?

"Certo! Eccole: - soddisfazione per la propria relazione; - il senso di colpa personale; - paura delle conseguenze per se stessi (dallo stigma sociale alla necessita di ricostruirsi una vita da zero)». 5) Gli studiosi hanno anche cercato di identificare quali tratti di personalità fossero maggiormente associati all'attitudine a tradire o a rimanere fedeli. «L'apertura all'esperienza (la predisposizione a ricercare stimoli esterni al proprio contesto ordinario), determina la propensione a tradire. La coscienziosità (che raggruppa tratti come precisione, affidabilità, accuratezza, perseveranza), determina la minore propensione al tradimento".

Quali sono i campanelli di allarme di un tradimento a cui dobbiamo prestare attenzione?

"Sicuramente la perdita di interesse generalizzata del partner diventa campanello d'allarme per entrambi. Diventa un tradimento anche non capire che l'altro potrebbe tradirti, scegliendo di non far nulla si favorisce comunque l'uscita dalla coppia. Non si tratta di attribuzioni di colpe ma di carenze comunicative reciproche".

Come dobbiamo comportarci quando scopriamo un tradimento?

"È evidente che la scoperta del tradimento corrisponde alla caduta dell'ideale d'amore. Per non incorrere in choc emotivo e non sfociare in rovinosa depressione è molto importante prevenire cercando di essere consapevoli fin da subito che l'altro non ci appartiene anche se ne abbiamo l'illusione sin dal primo momento.

Ma soprattutto mettere in discussione profondamente se stessi oltre che l'altro è un passo fondamentale, se non riusciamo da soli è necessario un confronto con qualcuno di cui poterci fidare. Comunicare è fondamentale elevare la propria consapevolezza altrettanto".

Tradiscono più gli uomini o le donne?

"Penso che oggi , come in tante altre situazioni, non vi sia differenza tra uomo e donna rispetto alla possibilità di fantasticare o mettere in atto un tradimento, in passato la cultura maschilista vedeva l'infedeltà come consumata prevalentemente dall'uomo anzi spesso contribuiva a rinforzarne l'immagine di maschio Alfa. Uno studio condotto da Hicks e Leitenberg nel 2001, secondo il quale la fantasia di tradimento è un'esperienza molto comune alla quasi totalità degli uomini (98 per cento) ed a una fetta molto significativa di donne (80 per cento) cui è capitato di fantasticare di avere rapporti con persone diverse dal loro partner, ci fa capire come non ci sia più rilevante differenza nell'approccio all'esperienza".

Un tradimento si può perdonare? Una relazione può ripartire da un tradimento? Come recuperare la fiducia nel proprio partner?

"Credo che la scelta del perdono sia molto soggettiva. Perdere la fiducia, riconquistarla, ricreare nuove basi, comunicare. Esiste e si può fare, determina la messa in campo di tutte quelle qualità tipiche del perdono che richiedono il mettere da parte se stessi per l'altro, non è per tutti. È un percorso tortuoso che va compiuto insieme, comprendendo le reali cause, mettendosi a nudo rispetto alle rispettive carenze , avendo la forza di guardare oltre l'ideale per comprendere veramente l'altro in se stessi. Non è semplice ma non è neanche impossibile".
© Riproduzione riservata