Tutto nacque per consentire gli allenamenti invernali, in una palestra coperta, della squadra di football di una Università del Massachusetts. Fu così che sul finire del 1891, esattamente il 15 dicembre, il leggendario professore canadese James Naismith inventò, niente meno che, la palla canestro.

Uno sport codificato poi a distanza di un mese, 130 anni fa, dunque. La curiosa storia di questa disciplina è stata tratteggiata con dovizia di dettagli nel 2008 dal giornalista de L'Unione Sarda Nando Mura: una intera pagina del nostro quotidiano dedicata all'origine della pallacanestro, con una serie di elementi che aiutano a capire meglio questo sport. E soprattutto che svelano l’origine delle regole e la loro evoluzione negli anni.

La pagina del nostro quotidiano del 2008
La pagina del nostro quotidiano del 2008

Chissà quanti si sono presi la briga di spulciare nella storia di questa disciplina, così come, quattordici anni or sono, ha fatto Nando Mura attraverso un certosino lavoro di ricerca. E allora andiamo a scoprire alcune di queste curiosità.

Il mitico professore di educazione fisica, laureato anche in filosofia, si ispirò a un gioco che praticava da bambino: il duck on a rock, letteralmente l’anatra su una roccia, che consisteva nello scacciare da una roccia un sasso (duck) colpendolo con un altro. Quando il sasso cadeva dalla roccia, sistemata in alto, bisognava raccogliere in gran velocità il duck mentre un avversario doveva impedirlo. Ma secondo alcuni, il leggendario professor Naismith si sarebbe ispirato a un antico rito Maya che consisteva nell’infilare una sfera in un anello, un’operazione con chiaro riferimento al simbolo di fecondità.

Quali i princìpi stabiliti? Esattamente cinque: si gioca solo con le mani, non si può camminare con la palla in mano, i giocatori possono piazzarsi come credono, non è permesso contatto fisico tra giocatori, il goal è in alto. “Quattro regole hanno resistito al tempo” scrive Mura, “a eccezione di quella che esclude il contatto fisico. Oggi il basket è, infatti, uno sport decisamente molto fisico”.

Il primo match sperimentale vide in campo nove giocatori. La ragione è molto semplice: gli allievi del professore di educazione fisica erano diciotto. Quella partita terminò 1-0, il primo canestro era stato centrato da William Chase. Solo nel 1896 si passò a cinque contro cinque: diciotto giocatori erano davvero troppi in un rettangolo di quattordici metri per sette, basti pensare che ora è più del doppio. Allora si arrivò a cinque giocatori, un numero ritenuto congruo, per poter avere due difensori, un centrocampista e due attaccanti. Il ruoli erano molto rigidi: l’attaccante non difendeva e il difensore non attaccava. Anche il palleggio, all’inizio non previsto, divenne quasi obbligatorio.

E veniamo al canestro. Secondo la leggenda, lo era sul serio: un canestro di pesche ma c’è chi dice di pesce. A fare la differenza è semplicemente una acca, tolta o aggiunta nel tramandare questa storia. Non è tutto: dopo ogni canestro era necessaria una scala per liberare il pallone. A ripensarci ora viene da sorridere. Solo nel 1912 si arrivò alla conclusione che forse sarebbe stato meglio bucare il canestro.

A battezzare quel gioco “palla canestro” fu uno dei primi giocatori, Frank Mahan. Gioco che, appena codificato, prevedeva che un canestro valesse tre punti, tiri liberi compresi. Nel 1894 si passò a due punti per il canestro e a uno per il tiro libero. Il tiro da tre, in vigore negli Stati Uniti nel 1979, diventa regola internazionale nel 1983.

Scorrendo ancora il servizio del giornalista Nando Mura, scopriamo altre curiosità.

Era uno sport senza contatto fisico e questo faceva pensare a una disciplina femminile. Ma il primo match con le donne in campo risale al 22 marzo 1893 e agli uomini fu vietato assistervi.

Agli albori del basketball vigeva molta severità, non va dimenticato che Naismith vantava anche un bagaglio culturale derivante dalla laurea in filosofia: ecco perché volle creare una disciplina in contrapposizione al football, decisamente violento.

E ora scopriamo un altro dettaglio: il canestro è collocato a 305 centimetri dal suolo, ora come allora. La ragione? Perché questa è una misura inglese tonda, dieci piedi. Un piede misura 30,48 centimetri. Chi lo decise? Naturalmente il leggendario professor Naismith.

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