Si potrebbe scomodare Eraclito per raccontare l’evoluzione continua dei social network, costretti a inseguire il dinamismo inesauribile dei gusti, degli interessi, delle inclinazioni degli utenti. E al filosofo greco dovrebbero ispirarsi soprattutto gli influencer, chi della vita social fa un lavoro o quanto meno sfrutta le potenzialità dell’esposizione mediatica. Facebook ma soprattutto Instagram e TikTok sono chiamati a rispondere alle ondate continue del mare del web, per non perdere posizioni nella fondamentale sfida acchiappalike. L’entrata in scena del gigante cinese ha stravolto i piani delle società nate sotto il sole della California del nord: nuova concezione, solo video, solo movimento, un terremoto che ha stravolto le certezze costruite nei primi tempi della vita social pensata in America.  

La corsa al cambiamento 

Il cambiamento è l’unica realtà: “Panta rei”, tutto scorre a ritmi forsennati sulle piattaforme web che da dieci anni a questa parte hanno trasformato la vita di miliardi di persone. E Instagram sta vivendo in prima linea la stagione delle trasformazioni social, condizionate dal tempo della pandemia: le foto e le stories che hanno dato tanta fama alla società di Zuckerberg devono all’improvviso fare i conti con le nuove  esigenze degli utilizzatori finali. Secondo gli ultimi dati, i profili più in vista, quelli dei cosiddetti influencer, hanno visto un cedimento marcato legato soprattutto alla flessione delle “stories” ma anche delle foto, anima portante della prima fase di Instagram. 

Il tempo dei video

L’irruzione di TikTok ha cambiato i programmi: video leggeri a sfondo musicale che viaggiano in modo trasversale, dando visibilità e notorietà a illustri sconosciuti che azzeccano la mossa giusta e si possono ritrovare anche con milioni di visualizzazioni, complici gli algoritmi che muovono la macchina delle clip in rete. Meno spazio per i vip, che un po’ pagano dazio in questa strana corsa forsennata della vita social. Instagram si è lanciata in un cambio di rotta radicale, introducendo i “reels”, video lunghi fino a quindici o trenta secondi (e non solo più quindici come le stories) che assomigliano alla proposta lanciata da TikTok. Ai tempi dell’exploit di Telegram il colosso americano riuscì a vincere la sfida delle storie animate, adesso tenta la stessa strada per contrastare l’ascesa della piattaforma cinese che piace sempre di più a piccoli e grandi. 

Influencer in difficoltà

Secondo gli ultimi rilevamenti stanno perdendo forza soprattutto i profili più forti di Instagram, quelli che nascondono lavori preparatori specializzati e godono di un’esposizione mediatica trainante. Insomma paga pegno davanti all’offensiva dei video la platea media degli influencer e degli aspiranti tali. Le storie, che pure avevano avuto grande risalto all’inizio della pandemia, con le restrizioni della prima parte del 2020, hanno ora improvvisamente perso appeal, come è già successo a quelle di Facebook. Secondo gli esperti, è solo questione di assestamento, poi i profili più vivaci e capaci di sfruttare il linguaggio delle nuove forme di comunicazione prenderanno il sopravvento sull’ offerta media del mondo “realvirtuale” della rete. 

Le nuove strategie

La corsa verso il  nuovo cambiamento è già lanciata, tanto che il primo passo di Instagram è stato quello delle scorrimento verticale dei “reels”. Videoclip immediati e musica o altri effetti sonori in sottofondo per accendere la stagione social degli anni Venti. Una sfida aperta a TikTok, che finora è riuscito a farsi forza con la sua immediatezza e le sue “challange”, le sfide, godendo anche di algoritmi capaci di dare in tempo reale all’utente esattamente le immagini che cerca. Ma Instagram potrebbe presto rilanciare, rendendo ancora più rapido lo “scroll”, lo scorrimento di video e foto. Sarà sempre più battaglia globale fino all’ultimo like.

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