L’Oristanese conserva e si tiene ben stretta la sua anima moderata. L’onda lunga di Alessandra Todde si fa sentire ma non basta a travolgere una tradizione consolidata che affonda le proprie radici negli anni d’oro della Democrazia cristiana. La provincia resta la roccaforte del centrodestra: dalla Planargia al Terralbese passando per la città capoluogo la vittoria della coalizione di Paolo Truzzu domenica 25 febbraio è stata netta, trainata dal carro di Fratelli d’Italia che da queste parti vola al 19 per cento ed è il primo partito in provincia (nel resto dell’Isola si ferma al 13).

I partiti

Per la squadra della premier Giorgia Meloni il valore aggiunto è arrivato dalle 4422 preferenze di Emanuele Cera, consigliere regionale fresco di riconferma nell’aula cagliaritana di via Roma. L’ex sindaco di San Nicolò d’Arcidano, che proprio alla vigilia della presentazione delle liste aveva lasciato Forza Italia, si è dimostrato un acquisto azzeccato per FdI. Il secondo partito è il Pd: si è attestato al 10,5 per cento e ha tenuto bene nonostante l’uscita dei vertici della dirigenza locale passati con Renato Soru. Subito dopo ecco il Psd’Az che ha raggiunto il 10,2 per cento mentre nel resto dell’Isola è arrivato al 5. Il Movimento 5 Stelle conferma il 7,2; mentre fra le singolarità tutte oristanesi emerge il 5,6 per cento dell’Udc (che nelle altre circoscrizioni si ferma al 2,8) mentre i Riformatori sardi al 6 (un punto in percentuale in meno rispetto al resto della Sardegna). Il verdetto delle urne ha sancito anche il crollo di Forza Italia e la Lega. Bene la lista Sinistra Futura con un 5% e Alleanza Verdi e sinistra che ha toccato quota 4,3.

La squadra di Renato Soru è arrivata al 12 per cento, trascinata proprio dal candidato presidente che nell’Oristanese ha ottenuto circa 700 voti in più rispetto ai gruppi in campo.

Una fase del voto alle Regionali del 25 febbraio (archivio Unione Sarda)
Una fase del voto alle Regionali del 25 febbraio (archivio Unione Sarda)
Una fase del voto alle Regionali del 25 febbraio (archivio Unione Sarda)

La mappa

Il centrodestra con circa il 50 per cento delle preferenze ha staccato gli avversari. In alcuni centri la distanza fra gli schieramenti è stata abissale. A Bosa, terra del consigliere regionale appena rieletto nella fila del Psd’Az Alfonso Marras, il centrodestra si è affermato con 2564 voti. In tutta la Planargia il gruppo di Paolo Truzzu ha ottenuto ottimi risultati; solo su Sennariolo spiccano i colori del Campo largo e qui ha inciso la candidatura del sindaco Gianbattista Ledda. Nel Terralbese, da Arborea ad Arcidano passando per Marrubiu gli elettori hanno premiato il centrodestra. E così pure a Cabras, Villaurbana e Paulilatino. Nel Montiferru a Santu Lussurgiu il centrosinistra ha trionfato, forte della discesa in campo del sindaco Diego Loi; successo di Alessandra Todde anche a Cuglieri e a Scano Montiferro mentre a Seneghe c’è stato un risultato singolare: ha vinto il centrodestra con 294 preferenze incalzato proprio da Renato Soru che ha strappato 280 voti superando Alessandra Todde (221). Buoni risultati per il Campo largo anche a Masullas e a Sedilo e nel Barigadu, da Fordongianus a Busachi, terra del leader del Pd Antonio Solinas, che torna in Consiglio regionale con 1960 voti. A Baradili, il centro più piccolo dell’Isola, Alessandra Todde si è imposta per 22 voti a 19 su Paolo Truzzu. Vittoria netta a Mogoro e anche nei paesini intorno al lago Omodeo per 5Stelle e Pd. A Ghilarza e Abbasanta invece la vittoria è andata al centrodestra.

E nell’Oristanese c’è stato anche un seggio in cui la sfida fra centrodestra e centrosinistra si è chiusa in parità: a Bidonì l’elettorato si è diviso con 32 voti per Todde e 32 per Truzzu; quattro preferenze invece sono andate a Renato Soru.

Il capoluogo

A Oristano, dati alla mano, la Balena Bianca sembra non essere mai andata via. Il centrodestra ha vinto (6938 voti mentre il centrosinistra si è fermato a 5999) ma qui è stato il trionfo dell’Udc che è arrivato al 12,7 per cento con oltre 1700 voti: di questi ben 701 sono arrivati dall’assessora ai Servizi sociali Carmen Murru, la più votata in città anche se un ottimo risultato lo ha ottenuto anche il presidente del Consiglio Peppi Puddu. FdI è il secondo partito del centrodestra a Oristano città, seguito da Forza Italia che con il suo candidato di spicco Gigi Mureddu (consigliere comunale) è all’8,9 per cento. Seguono Sardegna al centro 20Venti, Riformatori e sardisti.

Nel Campo largo spicca l’11 per cento del Pd (secondo partito in assoluto in città), il 7 per cento dei Cinque Stelle e il 6 di Alleanza verdi e sinistra.

Gli eletti

Certa l’elezione di Antonio Solinas (Pd), Alessandro Solinas (Cinque Stelle), Emanuele Cera (FdI) e Alfonso Marras (Psd’Az), Diego Loi (Alleanza Verdi e sinistra). Per i partiti risultano eletti anche Giuseppino Canu (Sinistra futura) medico di Sedilo e Salvatore Cau (Orizzonte comune) sindaco di Neoneli ma si attendono l’ufficialità e la proclamazione degli eletti. Dicono addio al Consiglio regionale invece Annalisa Mele, sindaca di Bonarcado che ha corso con i Riformatori, Gianni Tatti (FdI), sindaco di Ruinas e Domenico Gallus, sindaco di Paulilatino a cui non basta il buon successo personale.

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