Trasferirsi in Sardegna per lavorare in un’azienda innovativa, che tratta dati e si occupa di clienti importanti, e soprattutto opera a un centinaio di metri dal mare del Poetto in una sede con piscina e campo da basket. Si è detto che il Covid ha cambiato la percezione del lavoro e forse per Queryo, ex startup oggi diventata grande, quello di un posizionamento in un’Isola e in un ambiente dove si lavora con maggiore serenità era un atout da giocare. E così è stato. Tanto che negli ultimi mesi sono arrivati nuovi dipendenti, qualcuno nato in Sardegna e con la voglia di tornare nell’Isola, altri anche provenienti dall’estero, per esempio dalla Spagna, e con una gran voglia di mettere insieme la possibilità di un impiego in un posto con un’ottima qualità della vita e la valorizzazione di competenze che sul mercato sono sempre più richieste.

L’acquisizione

Non basta dunque a Queryo, società nata nel 2014 a Quartu, aver raggiunto quota 55 dipendenti con l’opzione di salire fino a settanta entro fine anno. L’azienda nata dall’idea di Sara Frau e Roberto Pala (oggi amministratore delegato di Queryo), ancora neanche quarantenni, è sbarcata a Milano, acquisendo una società che operava nello stesso settore occupandosi però di clienti un po’ più piccoli e quindi abbracciando una nuova fetta di mercato. Di recente, infatti, Co.Mark ha annunciato di aver acquisito, attraverso la controllata sarda Queryo Advance, la milanese Nomesia Srl, allargando così il business del gruppo e in particolare di Queryo, entrata poco più di un anno fa a far parte del perimetro del gruppo Tinexta. “Con questa acquisizione Queryo in sostanza avrà una sede a Milano”, spiega l’ad Roberto Pala, “ma soprattutto allarghiamo le nostre competenze”. Il quartier generale dell’azienda resta Cagliari, dove entro la fine di giugno sarà anche organizzato un evento sul digital marketing con molti dei clienti più importanti dell’azienda, e dove appunto si opera nella nuova sede molto più accogliente (anche se quella vecchia poteva godere di un accesso esclusivo sulla spiaggia del Poetto). “Nomesia è un’azienda che opera da circa 14 anni e ha un fatturato di 1,3 milioni di euro. Il campo d’azione è quello del digital marketing destinato in particolare alle Pmi”, spiega ancora Pala. Queryo avrà così un nuovo target di clienti: non solo grandi aziende, ma anche imprese con esigenze e richieste molto differenti, tra cui per esempio la necessità di dare maggiore riconoscibilità al brand e renderlo più visibile sul mercato. “Le Pmi hanno necessità di maggiori servizi e strumenti di accompagnamento e in questo percorso Nomesia è già strutturata”, aggiunge Pala.

L’utilizzo dei dati

Come al solito quello che fa la differenza è l’utilizzo dei dati e la costruzione di attività mirate a partire da questa filosofia. In questo la startup nata a Quartu continua ad avere una strategia vincente. “Siamo abituati a stare sul pezzo nell’esame e utilizzo dei dati – osserva Pala – e teniamo fede agli obiettivi del piano industriale con una crescita che nel periodo 2016-2020 è stata dell’80%. Le competenze dunque e la formazione continua del nostro personale sono due aspetti fondamentali”. A questo ora si aggiungono le sinergie che si potranno attuare con l’ingresso di Nomesia guardando a più mercati contemporaneamente. “Loro sono entusiasti di queste novità e anche noi lo siamo”, dice l’ad di Queryo. Nel frattempo l’azienda continua a crescere senza tenere conto delle barriere fisiche. Il digitale in questo aiuta e Roberto Pala continua a ripetere il concetto come un mantra: “La Sardegna può essere la Silicon Valley dell’Italia: noi parliamo otto lingue e siamo certi che con il digitale si può osare. Le aziende con maggiori competenze d’altronde sono più strutturate per affrontare le sfide e restare a pieno titolo sul mercato”. “Attraverso l’acquisizione di Nomesia, Co.Mark e Queryo rafforzano la propria capacità di supportare le Pmi che intendono investire nello sviluppo delle vendite in Italia e all’estero, anche utilizzando i canali digitali” aggiunge Marco Sanfilippo (amministratore delegato di Co.Mark).

La storia

Non male per un’azienda, dunque, come Queryo, nata con un piccolo finanziamento da 18 mila euro avuto grazie alla partecipazione a un bando De Minimis del Comune di Quartu. Da allora è stata una crescita continua, fino all’ingresso lo scorso anno nel gruppo Tinexta, colosso da 269 milioni di fatturato e 38 di utile, quotato a Piazza Affari nel segmento Star. Allora la capogruppo sborsò 8,75 milioni di euro per il 60% del capitale, mentre un altro milione di euro arrivò in seguito sulla base delle performance registrate dall’azienda. Allora il valore di Queryo si aggirava intorno ai 18 milioni che ora sono certamente cresciuti grazie all’ingresso di Nomesia.

Oggi l'azienda di Quartu è in grado di analizzare una grande mole di dati sul mondo digitale e spesso predire il comportamento dei consumatori, andando così a mirare quelli che possono essere i potenziali obiettivi di mercato. I primi clienti nazionali hanno fatto fare alla startup un salto di qualità e, dopo la trasformazione in Srl circa sei anni fa, la crescita dell'attività e dei dipendenti è stata esponenziale. Il personale in Sardegna, grazie ad alcuni centri di alta formazione e ricerca, a iniziare dal Crs4 e Sardegna Ricerche, non è difficile da reperire e ora inizia ad arrivare anche da oltre Tirreno pur di lavorare a due passi dal mare. L’importante è gestire le tentazioni che giungono dal Poetto.

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