M5S e Pd, quel filo sottile che dalla Regione arriva sino a Nuoro
L’appuntamento delle Amministrative alle porte dirà molto sui futuri equilibri nella maggioranza che governa l’IsolaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nella politica sarda che notoriamente è laboratorio politico (vedi l’esperimento apri-pista del Campo largo alle Regionali del 2024), in pentola bolle sempre qualcosa. Stavolta gli occhi vanno puntati sul Movimento Cinque Stelle che a Nuoro, alle Comunali dell’8 e 9 giugno, si gioca un tot di equilibri interni e un tot di credibilità.
Il candidato sindaco è Emilio Fenu, classe 1978, “puro” M5S ma sostenuto dal Campo largo in versione barbaricina. Fenu è deputato dalle Politiche del 2022, dopo cinque anni trascorsi da senatore a Palazzo Madama nella legislatura precedente. A Roma, in caso di vittoria, non tornerà. Poi c’è l’elemento simbolico: Nuoro, come noto, è casa di Alessandra Todde che lì proverà a battere gli alleati del Pd (e sarebbe la prima volta) contando proprio sull’effetto-Fenu. Al parlamentare-commercialista, infatti, la presidente non solo ha assegnato il compito di portare a casa la fascia tricolore, ma anche di trascinare i Cinque Stelle in un consenso a due cifre. Specie in un momento in cui la gestione della sanità sarda ha diviso i due partiti, dopo che nella seduta di Giunta del 27 aprile scorso la presidente ha nominato i commissari delle Asl senza gli assessori dem. Assenti proprio per dare un segnale politico di contrarietà, a ben vedere non considerato.
Per tornare alle Amministrative nuoresi, cinque anni fa il Movimento corse da solo con l’aspirante primo cittadino Alessandro Murgia. L’esito delle urne non fa memorabile: 987 voti di lista, 5,91%, meno del candidato sindaco che raccolse 1.068 preferenze, pari al 6,08%. Certo, erano altri tempi: allora gli M5S erano grillini, visto che Beppe comandava ancora saldamente il movimento, mentre Giuseppe Conte era “solo” un nuovo e sconosciuto premier in sella dal 5 settembre del 2019 in alleanza con la Lega di Matteo Salvini. Adesso è un’altra vita per i Cinque Stelle: Conte non solo si è preso il partito, ma la bandiera del M5S sventola anche in Regione.
Se e quanto oggi il Campo largo sia unito, lo diremo dopo. Subito va precisato che nel caso in cui Fenu vincesse le Comunali in Barbagia, dovrà lasciare il posto a Montecitorio. Al suo posto entrerebbe Mario Perantoni, deputato per quattro anni dal 2018, primo dei non eletti nel 2022, molto vicino a Ettore Licheri, senatore e coordinatore del M5S sardo. Perantoni, figlio di avvocato, esercita la stessa professione che poi è anche quella di Licheri. Insomma, tra i due corre buon sangue.
L’avvicendamento alla Camera non è di poco conto in un partito dove uno vale uno. Non trascurabili gli altri elementi del voto nuorese. Il principale sfidante di Fenu è Giuseppe Luigi Cucca, leader di Azione in Sardegna, a capo di una coalizione civica che guarda nel centrodestra. Cucca fratello di Gemma, la presidente della Corte d’appello di Cagliari appena andata in pensione nonché alla guida Collegio di garanzia elettorale che ha sollevato il caso Todde sulle spese elettorali. Proprio sulla parentela tra i due i difensori della governatrice hanno costruito la tesi secondo cui nella sanzione di 40mila euro e nella richiesta di decadenza ci sarebbe un disegno politico. Tesi smontata mercoledì, nella sentenza emessa dal Tribunale civile di Cagliari con cui a Todde sono state riconosciute «plurime e gravi violazioni nella rendicontazione». È scritto nel dispositivo: «Ai sensi dell’articolo 13, comma II, legge 515 del 1993, non possono essere nominati componenti effettivi o supplenti del Collegio di garanzia i parlamentari nazionali ed europei, i consiglieri regionali, provinciali e comunali nonché i componenti delle rispettive giunte, coloro che siano stati candidati alle cariche predette nei cinque anni precedenti, coloro che ricoprono incarichi direttivi e esecutivi nei partiti a qualsiasi livello nonché coloro che abbiano ricoperto tali incarichi nei cinque anni precedenti». Ergo, il ruolo di Gemma Cucca «non rientra nelle ipotesi di incompatibilità». Caso chiuso. Il disegno politico contro Todde non esiste.
Gli altri candidati alle Amministrative di Nuoro sono Lisetta Bidoni (Progetto per Nuoro) e Domenico Mele (Democrazia sovrana popolare). Se l’8 e 9 giugno nessuno dei quattro candidati raggiunge il 50 per cento più uno delle preferenze, i primi due vanno al ballottaggio quattordici giorni dopo. Nuoro, alle Amministrative alle porte, è infatti l’unico Comune sopra i 15mila abitanti che apre le urne. Vuol dire appunto possibilità di secondo turno.