Aprono nuove attività, si moltiplicano i turisti e gli investimenti. Aumentano i residenti. L’Ulassai festival con quattro giorni di eventi celebra la nuova vita del paese nel cuore dei Tacchi. Il paese di Maria Lai, che dell’artista visionaria ha l’istinto creativo, sta vivendo un boom turistico senza precedenti. Tanti gli stranieri che hanno scelto di abitare tra Barigau e dintorni, le vie di arrampicata a un passo, tutto intoni i doni di una natura selvaggia e incontaminata. Il borgo accoglie e sorride. Il sistema cultura-sport, che ha nella stazione dell’Arte la locomotiva, funziona. La mostra Mirò incontra Maria Lai in due mesi ha messo insieme 5000 presenze.

Accoglienza

Le strutture ricettive, con una stagione da marzo a novembre, si sono moltiplicate. Ora sono 15. «Questo è possibile grazie alla notevole quantità di attività che si possono praticare nel nostro territorio. Dall’arrampicata all’high line, dal trekking alla mountain bike. Abbiamo nuovi residenti che si sono trasferiti qui. Guide alpine, appassionati di arrampicata e della natura in generale.

Mattia Usai, 48 anni, di mamma ulassese, una grossa esperienza alle spalle nel mondo della ricettività, ha aperto di recente un affittacamere: «Ulassai ha un territorio tutto da scoprire e offre tantissime opportunità. Gli stranieri apprezzano l’ospitalità e la cordialità del paese, il territorio e il mare a 15 minuti. L’amministrazione sta facendo veramente un gran lavoro per valorizzare quanto di bellissimo abbiamo».

Arte, sport e natura. È il nome del progetto che ha permesso a Ulassai di avere un finanziamento da 20 milioni di euro. «Questi soldi ci stanno permettendo di effettuare investimenti importanti sia in ottica turistica che di miglioramento della qualità di vita dei nostri cittadini», osserva Luigi Deidda, vicesindaco dell’amministrazione guidata da Giovanni Soru, un sindaco capace di coprirsi di allori nella programmazione Pnnr.

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Il pioniere

Ruben, Beckers, 41 anni, belga, è arrivato a Ulassai dieci anni fa. Appassionato di arrampicata, ha aperto prima un b& b, e poi di recente un negozio dedicato al climbing. «L’autenticità e la natura offronto una combinazione unica. Il livello dell’arrampicata è alta, le vie sono belle, la roccia è molta buona. Sono 1200 le vie vicine al paese e sempre di più i turisti da tutto il mondo». Ruben è anche l’autore di un libro-guida sulle vie di arrampicata a Ulassai e dintorni.

I finanziamenti hanno cambiato volto al paese. E molto ancora deve essere fatto. Gli impianti sportivi e le due strutture museali sono stati ristrutturate, uno spazio per il coworking è in fase di ultimazione. Pronti un micronido, una via ferrata, (che verrà inaugurata nel,a prima giornata del festival). Materiale e immateriale. Su questo binomio si costruisce l’Ulassai di domani. Il paese investe in cultura, in mostre di arte contemporanea, come quella di Carolina Melis inaugurata a marzo, e in un festival come quello che dal 30 maggio al 2 giugno è dedicato agli amanti dello sport outdoor. Arrampicate, trekking, Mtb, joga, workshop e cineforum. Lo sport sui Tacchi è all’aria aperta.

Il programma

Il festival prende il via il 30 maggio con la cerimonia di inaugurazione. Contemporaneamente, andranno in scena spettacolari performance di highline.

In serata, spazio al cineforum con Climbing the Elixir di Monica Dovarch, un documentario che racconta la vita aspra e le scalate ardite dei pastori sardi tra le montagne del Supramonte.

Il 31 il festival entra nel vivo con un’offerta sempre più ampia di attività sportive all’aperto. L’arrampicata è la protagonista indiscussa: parete artificiale, climbing balance, climbing day in falesia a Genobida e climbing endurance.

Dalla mattina si parte con MTB Kids, giornata ludico-didattica sul ciclismo per bambini dai 6 ai 12 anni. In programma anche highline a 150 metri d’altezza, slackline nel parco giochi per i principianti, attività di yoga, pilates, parkour con istruttori qualificati, riflessologia plantare e il divertente bubble football.

Non mancheranno momenti dedicati alla scoperta del territorio con tour trekking ed educazione ambientale a Sa Tappara, oltre al laboratorio Slow Food, dove piccoli e grandi chef si cimenteranno con ricette della tradizione come fregula e culurgiones.

In serata, ospiti d’eccezione sul palco: la climber e attivista Marta Carminati, e il professionista belga Nicolas Favresse, che presenterà il docufilm Riders on the Storm, resoconto di una scalata di 18 giorni su una parete di 1.200 metri in Patagonia. A seguire, per il cineforum, verrà proiettato Still Alive, documentario di Santino Martirano sullo scalatore Klaas Willems, girato proprio sulle pareti di Ulassai.

Domenica sarà ancora protagonista l’adrenalina delle highline nei tacchi di Ulassai, con un momento dedicato a famiglie e bambini guidati da esperti locali. Proseguono le attività di yoga, slackline, riflessologia plantare e parkour, così come le sessioni per principianti di arrampicata su parete artificiale e le attività nella natura a Bau Arena.

Alle 10, Marta Carminati guiderà una giornata di arrampicata tutta al femminile, incentrata sul confronto e sulla condivisione di esperienze legate ai temi del femminismo. Nel pomeriggio, spazio al pilates e all’Acroyoga con Stefania, mentre in piazza Barigau prenderà vita una festa per i bambini con giochi, balli e animazione a cura della Pro Loco.

Sul palco si alterneranno le associazioni sportive e gli artigiani espositori. Grande attesa anche per la testimonianza di Sama e Sabine, rifugiate siriana e libanese, che racconteranno la loro storia di riscatto attraverso l’arrampicata nella valle del Bekaa, in Libano. In serata, musica live con Andrea Secci e DJ set con Matthew Mas.

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