Sono creatori di bufale, creatori di disinformazione ma ai no vax va riconosciuto un “pregio”: hanno una fantasia smisurata. E sanno usare molto bene gli strumenti retorici. Come, per esempio, il cherry picking: cercano, tra le notizie reali, quelle che sono bias di conferma e, su queste, costruiscono la “verità alternativa”. Un esempio? Nel corso di un intervento nella seduta della commissione Affari costituzionali del Senato, il filosofo Giorgio Agamben (diventato ormai il guru dei no vax) ha dichiarato che è assolutamente inaccettabile che lo Stato sia «esentato da ogni responsabilità per i danni prodotti dai vaccini».  Una bufala, ovviamente.

Ma che parte da alcuni dati oggettivi: è vero che, al momento della vaccinazione, si deve firmare il cosiddetto “consenso informato”. Ed è altrettanto vero che il decreto legge 44/21 del primo aprile 2021, poi convertito in legge, stabilisce uno “scudo penale”. Mettendo insieme le due cose, i no vax raccontano che quel foglio che si firma prima della vaccinazione serve, appunto, a liberare lo Stato e le case farmaceutiche da eventuali effetti avversi del vaccino stesso.

In rete si trova facilmente il modulo che si firma prima dell’inoculazione. Vale la pena leggerlo. “Ho letto, mi è stata illustrata in una lingua nota ed ho del tutto compreso”, questo è il testo, “la Nota Informativa redatta dalla Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) del vaccino: “Pfizer” (o “Moderna”). Ho riferito al Medico le patologie, attuali e/o pregresse, e le terapie in corso di esecuzione. Ho avuto la possibilità di porre domande in merito al vaccino e al mio stato di salute ottenendo risposte esaurienti e da me comprese. Sono stato correttamente informato con parole a me chiare. Ho compreso i benefici ed i rischi della vaccinazione, le modalità e le alternative terapeutiche, nonché le conseguenze di un eventuale rifiuto o di una rinuncia al completamento della vaccinazione con la seconda dose, se prevista. Sono consapevole che qualora si verificasse qualsiasi effetto collaterale sarà mia responsabilità informare immediatamente il mio Medico curante e seguirne le indicazioni. Accetto di rimanere nella sala d’aspetto per almeno 15 minuti dalla somministrazione del vaccino per assicurarsi che non si verifichino reazioni avverse immediate”.

Cioè, non c’è scritto da nessuna parte che quel foglio esenta dalle responsabilità per eventuali effetti avversi lo Stato o le case farmaceutiche. La bufala nasce dal cosiddetto “scudo penale” per i danni da vaccino, presente nel Dl 44/21, poi convertito in legge. Lo scudo penale non esenta, come sostiene Agamben, lo Stato da eventuali responsabilità. Ma ha, invece, lo scopo di coprire gli operatori sanitari incaricati dell’inoculazione del vaccino. Sono considerati responsabili esclusivamente se hanno commesso errori durante la somministrazione. Per intendersi, se, per esempio, hanno sbagliato il dosaggio.

Ma che cosa accade se vengono accertati eventuali danni causati dai vaccini? I no vax sostengono che la normativa non copre i danneggiati da vaccino anti Covid. Anche perché, affermano, l’indennizzo si applica soltanto ai vaccini obbligatori. Viene citata la legge 210/92 che prevede l’indennizzo per chiunque abbia riportato, a causa di vaccinazioni obbligatorie per legge o per ordinanza di una autorità sanitaria italiana, lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica» (art. 1, comma 1).

Dunque, essendo il vaccino anti Covid consigliato ma non obbligatorio, i danneggiati non avrebbero diritto, secondo i no vax ad alcun indennizzo. Fanno, però, finta di non conoscere le sentenze della Corte costituzionale (118/20) e della Cassazione (7354/21) che dichiarano illegittima quella norma. Per due ragioni. In una prospettiva di tutela della salute pubblica, “non c’è differenza qualitativa tra obbligo e raccomandazione”. Per intendersi, essendo fortemente raccomandato, il vaccino anti Covid viene percepito come obbligatorio. E, dunque, come tale deve essere considerato.

Non solo: si sostiene che il diritto all’indennizzo si ha anche in questo caso dal momento che le conseguenze negative derivano dall’adempimento di un dovere di solidarietà, visto che il trattamento sanitario è stato effettuato, oltre che nell’interesse del singolo, anche in quello della collettività.

Dunque, anche per il vaccino anti Covid è possibile richiedere l’equo indennizzo quanto fosse dimostrato il nesso di causalità tra la somministrazione del farmaco e lo svilupparsi di danni permanenti. L’ennesima bufala messa in circolazione dai no vax.

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