Il conto torna, ma non per i concessionari di auto. L’aumento della spesa degli italiani (sardi compresi) per le revisioni dei propri veicoli significa una cosa assai semplice: non hanno acquistato un’auto nuova, e preferiscono guidarne una che abbia almeno quattro anni, spesso più di sei o di otto anni. La prima revisione di ciascuna auto è infatti fissata alla scadenza del quadriennio dalla data di immatricolazione, mentre tutte le successive sono biennali.

I dati dell’Osservatorio Autopromotec, che ha messo a confronto la spesa per le revisioni nel 2023 e quella relativa all’anno precedente, fornisce tendenze inequivocabili: sono quelli ufficiali del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, capitanato dal leader leghista Matteo Salvini. L’anno scorso i sardi hanno speso, per le revisioni delle loro auto, 36,3 milioni di euro. Nel precedente anno la spesa totale nell’Isola era invece stata di 33,9 milioni di euro, quindi l’incremento è pari al 7,1%. E siccome la tariffa per la revisione, che è fissata dal ministero, non è variata, significa inequivocabilmente che le revisioni sono state di più, quindi i sardi (ma anche tutti gli altri abitanti delle regioni del Paese) si sono tenuti l’auto acquistata almeno quattro anni prima, se non precedentemente.

La provincia isolana in cui le revisioni sono state di più è quella del Sud Sardegna, con una cifra che quasi doppia quella seconda in classifica. Nelle località seguite tra parentesi da “SU”, la spesa di 1,2 milioni sostenuta per le revisioni nel 2022 è esplosa a 1,7 dodici mesi dopo: mezzo milione di euro in più in un solo anno, insomma, con un incremento percentuale fissato sul valore di 41,7: è decisamente un dato fuori dagli standard normali. La seconda provincia nella graduatoria dell’aumento di revisioni auto effettuate nel 2023, sempre rispetto all’anno precedente, è il Medio Campidano: la spesa complessiva sostenuta dagli automobilisti residenti in quell’area è stata di centomila euro in più rispetto al ’22 (per un totale di mezzo milione), ma il balzo in avanti se si considera la percentuale è del 25 per cento: un quarto netto in più, insomma.

Si tengono l’auto vetusta anche nella provincia di Carbonia-Iglesias: anche in questo caso la spesa complessiva è aumentata di centomila euro in un anno (ora siamo a quota novecentomila), con un aumento percentuale del 12,5. Quarto gradino in graduatoria per Olbia-Tempio, dove l’anno scorso è stato effettuato l’11,1 per cento di revisioni di veicoli in più rispetto ai dodici mesi precedenti, pari a un totale (nel 2023) di due milioni di euro.

Da qui in poi, l’impennata finisce: chi vive nella provincia di Nuoro ha aggiunto duecentomila euro ai 3,5 milioni che aveva pagato due anni fa, spendendo il 5,7 per cento in più. È la stessa percentuale d’incremento registrata nell’Oristanese, dove la spesa per le revisioni periodiche delle auto è cresciuta da tre milioni e mezzo a tre milioni settecentomila euro. Piuttosto stabile l’Area metropolitana di Cagliari: spesa totale di 13,8 milioni nel 2023, e di 13,2 milioni l’anno prima e dunque con un aumento di seicentomila euro, quindi il balzo in avanti è stato di un modesto 4,5 per cento. Gradino più basso (ed è un bene) per l’Ogliastra: i suoi residenti, per la revisione dell’auto, hanno speso un milione nel 2022 e altrettanto nel 2023, dunque senza alcuna variazione anche per quanto riguarda la percentuale. E la media sarda, come si è visto prima, è del 7,1% in più di spesa, e dunque anche di revisioni eseguite sul cosiddetto “parco auto circolante”.

L’aumento delle pratiche di revisione periodica dei veicoli è generalizzato nel Paese. Nel 2023 sono state 16.026.238, l’anno precedente i centri privati autorizzati ne avevano evase 14.877.795, dunque sono aumentate di quasi un milione 150 mila: in percentuale, del 7,7. Questo, sempre tenendo conto che la spesa per ciascuna pratica è rimasta immutata: far revisionare la propria auto in un centro privato convenzionato con la Motorizzazione civile costa 54,95 euro più Iva, diritti da versare e tariffa per il versamento con il bollettino).

Nella classifica nazionale diffusa dall’Osservatorio Promotec, la regione che nello scorso anno ha registrato il maggiore incremento della spesa per le revisioni dei veicoli, rispetto al 2022, è il Piemonte: l’aumento è del 9,8%, segno che il parco auto circolante in quel territorio sta invecchiando. Pochissimo sotto la Lombardia, seconda con il 9,7% di pratiche in più. Aumento dell’8,6% per il Friuli Venezia Giulia (terzo), seguito poi da Liguria (8,4%), Umbria (8,3%) e Campania (8%). Più contenuti gli aumenti in Puglia (5,8%), Calabria (5,5%) e Basilicata (5,25%). E la Sardegna sta un po’ più su di metà classifica col suo 7,1% di revisioni in più effettuate nel 2023 rispetto all’anno precedente.

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