Per gli addetti ai lavori è stato un colpo di scena: pochi si aspettavano che il ministero scegliesse l’offerta del fondo Certares – con dietro Air France-Klm e Delta -, meno sostanziosa dal punto di vista economico rispetto a quella della cordata concorrente Msc-Lufthansa. L’assetto proposto dal fondo americano però ha convinto il Governo: Certares acquisirebbe il 50% più un’azione della società (la prima offerta si fermava al 40%), privatizzando la compagnia ma lasciando comunque allo Stato un ruolo importante. 

È previsto che il Mef possa nominare il presidente del consiglio d’amministrazione e esprimere il gradimento per l’amministratore delegato. Il valore iniziale di Ita viene confermato in 700 milioni ma poi diventa di 1.950milioni con due aumenti di capitale sottoscritti rispettivamente dal ministero (650 milioni) e da Certares (600 milioni).

Come si potrebbe riflettere il nuovo assetto – sempre che le trattative arrivino a conclusione – sulla continuità territoriale, che almeno fino a maggio 2023 sarà gestita senza compensazioni economiche da Ita (in tantem con Volotea)? «Il fatto che allo Stato rimanga una forte partecipazione può dare garanzie dal punto di vista politico», dice Roberto Devoto, docente di trasporti aerei, «e dunque di una maggiore manovrabilità della compagnia quando si deciderà cosa fare dei servizi in Sardegna. Ma non dimentichiamo che il direttore operativo, ovvero chi disegnerà il nuovo network, sarà espresso dal fondo. Sarà decisivo il piano industriale. E il fatto che ci sia una riorganizzazione all’orizzonte potrebbe portare a confermare gli impegni a breve scadenza, come quelli della continuità sarda».

Da un punto di vista industriale il fondo Usa darebbe un ruolo centrale a Roma Fiumicino, come terzo hub dell'Europa continentale, insieme ad Amsterdam e Parigi. Rafforzando così le rotte del Nord America che quelle per l'America Latina e l'Africa. Un punto, quello dell’operatività sul lungo raggio, ritenuto cruciale dal governo, insieme all’accesso ai mercati strategici.

La cordata guidata da Certares vede al momento Air France e DeltaAirlines  nel ruolo di partner commerciali. Ma entrambe le compagnie si sono dette disponibili a investire in Ita Airways in un secondo momento, con il colosso francese che prenderebbe una quota del  9,9%, mentre la compagnia a stelle e strisce il 5%, andando a ridurre in questo modo la quota di Certares.

Quali sono i tempi? Per il momento le trattative saranno gestite dal governo Draghi, ancora in carica. Potrebbero concludersi con un protocollo di intesa da lasciare in eredità al futuro esecutivo, oppure con un accordo preliminare più dettagliato.

Il negoziato dovrebbe rientrare nel vivo una volta insediato l’esecutivo che uscirà dalle urne. A quel punto la scelta definitiva sulla cessione della compagnia. Non è indicato nessun termine? C’è chi parla di dicembre come un mese buono per arrivare alla firma, ma finora tutte le previsioni fatte sul destino dell’ex Alitalia si sono rivelate errate. 

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