La Nuorese riconquista la serie C2
Stagione straordinaria nella stagione 2005-2006 in serie D: salvezza per tutte le altre squadre della Sardegna.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una stagione nel segno della Nuorese. Nel 2005-2006 la squadra allenata da Mario Petrone (subentrato a Virgilio Perra) vince il campionato di serie D con una giornata d’anticipo conquistando, dopo 22 anni, la C2. Una cavalcata straordinaria finita il 30 aprile 2006 sul campo dell’Olginatese: successo per 1-0 e via ai festeggiamenti. Ma l’annata nel campionato nazionale regala sorrisi anche alle altre sarde: Arzachena e Atletico Calcio salve senza patemi, Villacidrese e Calangianus grazie ai successi nell’ultima giornata, Alghero dopo le ulteriori fatiche del doppio confronto nei playout contro il Bergamo Cenate. Così alla fine il bilancio per la Sardegna è di quelli da sistemare in bacheca: una promozione e nessuna retrocessione.
L’impresa
La grande corsa della Nuorese inizia il giorno dopo la promozione ottenuta vincendo l’Eccellenza. Conferma del gruppo e alcuni acquisti di spessore come quelli di Doussou, La Tartara, Pettinari e Priore. L’inizio, con Perra in panchina, è trionfale: cinque vittorie consecutive. Poi il tonfo in casa contro l’Atletico Calcio e l’immediata ripresa. Sono le sconfitte con Seregno e Bergamo a spingere il patron Goveani a esonerare Perra e chiamare sulla panchina verdazzurra Mario Petrone. A dicembre il cambio di passo, anche grazie all’arrivo di Vincenzo Cosa, qualche piccolo passaggio a vuoto, fino alla scia di successi per Gianluca Festa e compagni e alla vittoria sul campo dell’Olginatese che significa promozione matematica con una giornata d’anticipo. «I ragazzi», spiega in una lunga intervista a L’Unione Sarda l’allenatore del successo, «sono stati eccezionali. Hanno cambiato mentalità e mi hanno seguito. Sono loro i protagonisti principali. Si sono comportati come professionisti». Inevitabile la dedica al presidente: «Goveani si è giocato tutto chiamando me e correndo un rischio enorme, assumendosi le responsabilità per una scelta impopolare. Lui mi ha voluto, lui ha sempre creduto in me». Lungo l’elenco dei protagonisti: il portiere Simone Pettinari (tre i rigori parati), Emerson (quando è rientrato in campo dopo l’infortunio), La Tartara, l’ex rossoblù del Cagliari Gianluca Festa, Alessandro Steri, Vincenzo Cosa, Gennario Troianiello, George Doussou, Angelo Marci, Matteo Mancosu. E poi lo staff tecnico e i collaboratori, il team manager Mario Perra. E ovviamente il presidente Roberto Goveani, quello delle due promozioni in due anni.
Nessuna delusione
La Nuorese, nell’ultimo turno, con la serie C2 in tasca, gioca in casa. Al Frogheri arriva la Villacidrese: la squadra di Giancarlo Sibilia ha bisogno di tre punti per evitare gli spareggi salvezza. Finisce con gli ospiti che vincono 3-2, guadagnandosi la permanenza in serie D. Un risultato ottenuto grazie all’apporto di giocatori come Piludu, Tedde, Sogus, l’argentino Lopez e Piro.
Salve in anticipo due sarde. Arzachena e Atletico Calcio chiudono a quota 43 punti: centro classifica. Per i cagliaritani allenati da Paolo Busanca i rimpianti non mancano. Per mesi l’Atletico ha anche lottato per agganciare il treno dei playoff. Poi tante sconfitte, infortuni e qualche gara sfortunata. Resta la salvezza conquistata in anticipo, i tanti gol di Alessio Figos: «C’è un po’ di rammarico», è il commento di Busanca, «per non essere riusciti ad entrare negli spareggi promozione. Speravo in un finale diverso. Forse ci sono mancati stimoli, cattiveria e forse anche un po’ di maturità. È andata comunque molto bene». Resta la soddisfazione per un’altra bella annata della dirigenza guidata dal presidente Tonino Orrù. Salvezza senza particolari patemi anche per l’Arzachena allenata da Nunziata: merito di giocatori come Melino, Troisi, Righi, Erriu e Sposito.
Per il Calangianus i festeggiamenti per la permanenza in serie D possono iniziare solo alla fine dell’ultima gara, in casa del Palazzolo: vittoria e salvezza.
Spareggio
Coda di campionato per l’Alghero. Doppia sfida contro il Bergamo Cenate. Doppio pareggio 1-1 ma il miglior piazzamento finale premia i catalani. E la sfida del ritorno, ad Alghero, è da brividi.
Gli ospiti passano in vantaggio e solo a dieci minuti dalla fine la squadra di Gavino Scala trova il pari nel modo più inaspettato: calcio di punizione da trenta metri battuto dal portiere Matteo Trini, palla sopra la barriera e rete della salvezza. «Finalmente possiamo gioire dopo una lunga sofferenza», sono le parole dell’allenatore in lacrime dopo una lunga stagione. «Dobbiamo dire anche che in questi mesi la fortuna non ci è stata vicina».