La Fille Bertha e quei volti femminili sognanti
Di scena al Museo Diocesano oristanese, la mostra è curata da Antonello Carboni e Silvia OppoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Conchiglie, stelle, coralli, pois e motivi geometrici. Un viaggio nell’universo iconografico dell’artista, privo di coordinate spaziali, in campiture spesso monocrome: i visitatori della mostra "Regarder. Le stanze della memoria" riescono a sentirsi come sospesi nel vuoto, attraversando una dopo l'altra le opere per ritrovarsi nel cosmo interiore dell’inconscio ed esplorare nuovi confini. E' la sensazione che si prova nell’immergersi per scoprire l'esposizione personale de La Fille Bertha, nome d'arte di Alessandra Maria Pulixi, al Museo Diocesano Arborense di Oristano. Una mostra, allestita nella sala Mithos, e curata da Antonello Carboni e Silvia Oppo.
"A raccogliere l’invito dell’artista, Alessandra Maria, ci si sente sospesi in quello spazio che separa gli uomini dal mondo" spiegano i curatori. "Senza tempo e senza coordinate, leggeri, abbiamo la facoltà di cogliere esclusivamente le qualità estetiche della singola opera e vivere le emozioni che ognuna di loro suscita. Ogni oggetto è un veicolo semantico al quale noi possiamo decidere di affidare lo sguardo della vista per coglierlo oppure la vista della mente per percepirlo. L’esperienza dell’arte incide profondamente sulla nostra identità e la dimensione del viaggio è l’offerta che ci viene proposta dall’artista per abitare le sue Creature".
La Fille Bertha è il suggestivo nome d’arte di Alessandra Pulixi, un’illustratrice e street artist di Cagliari. Nome scelto per evocare un’immagine di delicatezza e mistero, riflettendo le sue opere che spesso rappresentano figure femminili enigmatiche e sognanti. La mostra ospita circa sessanta opere tra tele, ceramiche, tessuti e una imponente installazione site-specific, pensata e realizzata cioè per essere inserita in un determinato luogo, il museo Diocesano, appunto, che lo riceverà in dono dall'artista.
Alessandra Pulixi ha iniziato a disegnare fin da giovane e ha sviluppato uno stile unico che combina elementi di sogno e inconscio, influenzato anche dai suoi studi in psicologia. Le sue opere sono presenti non solo sui muri di Cagliari, ma anche in altre città italiane e internazionali. Dal 2011 La Fille Bertha ha preso parte a numerose mostre collettive e personali, pubblicazioni ed editoriali in musei, fiere, gallerie d’arte, magazine, riviste di settore, residenze d’artista; ha inoltre partecipato a progetti di arte contemporanea, moda, illustrazione e street art, in Italia, Europa, Stati Uniti, Canada, Asia.
Tra i vari luoghi, Pulixi ha esposto a “La Triennale di Milano” Design Museum, al “Museo Maxxi” per “Altaroma” e ha collaborato, tra gli altri, in progetti d’arte con iBlues, Prada, Adidas, Marni, Red Valentino, Emilio Pucci Junior, Just Cavalli, Bombay Sapphire, Lancôme, Moleskine, Furla, The Creative Spot Rossana Orlandi, Kreativehouse, Fidenza Village, Diego dalla Palma Milano.
La giovane creativa cagliaritana – le cui opere si trovano in Sardegna, a Milano, a Bologna, a Barcellona – ha declinato la sua arte su qualsiasi supporto: i graffiti dapprima, ma poi anche la carta, gli abiti, le bambole e qualsiasi altro materiale possa dare spazio alle sue forme. Perché la sua peculiarità è proprio questa: essere sempre riconoscibile, mantenere un’identità sempre forte eppure essere sempre diversa, in modo ogni volta differente, estroso, metamorfico.
Il suo immaginario visuale è popolato da creature femminili e animalesche che fluttuano in una dimensione priva di tempo, dove l’atmosfera evoca luoghi surreali, magici e silenziosi. L’ambiente sconfina nel sogno, trasformato dall’uso di pattern irregolari che amplificano l’impatto della composizione. La sua ricerca, concentrata su soggetto e colore, punta a coinvolgere profondamente i flussi emozionali dell’osservatore.