La fame di lavoratori non si ferma: le aziende sarde stanno offrendo quasi 70mila contratti
Nell’Isola è nuovo record di potenziali assunzioni fino luglio, ma oltre il 60% dei posti disponibili è a tempo determinatoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Numeri da record. Così esagerati da far storcere il naso ai più scettici: la Sardegna in vista delle vacanze è pronta a offrire un posto di lavoro a quasi 70mila disoccupati che vorranno tirarsi su le maniche. Non sono mai stati così tanti secondo le rilevazioni annuali elaborate dalle Camere di commercio in base alle richieste che le stesse aziende inoltrano ai centri per l’impiego locali.
Eppure non tutto sembra luccicare come oro. Non solo perché il 60% dei posti offerti è a tempo determinato, spesso stagionali in vista dei mesi vacanzieri, ma anche per il fatto che nella quasi metà dei casi non si trovano persone disponibili a lavorare. Per mancanza di qualifica ed esperienza, ma spesso perché non c’è nessuno disposto a fare certe mansioni.
E se su questi presupposti può riesplodere di certo l’annoso scontro tra chi contesta i salari bassi e chi invece la scarsa voglia dei giovani di oggi di sacrificarsi per uno stipendio, restano comunque i numeri innegabili di una ricerca di lavoratori mai stata così intensa nel nostro Paese e nell’Isola.
I numeri
I dati nazionali contano 528mila i lavoratori ricercati dalle imprese a maggio «e quasi 1,7 milioni per il trimestre maggio-luglio, con un incremento della domanda di lavoro di circa 35mila unità rispetto a maggio 2024 (+7,0%) e di oltre 70mila unità sul corrispondente trimestre (+4,4%)», spiegano da Infocamere.
«A livello settoriale l’industria evidenzia complessivamente una flessione delle entrate di circa il 2%, mentre nei servizi si segnala una crescita del 10,4% dovuta prevalentemente alla domanda di lavoro da parte delle imprese del turismo. Il Sud e Isole l’area territoriale più dinamica con 161mila contratti attesi».
A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, che elabora le previsioni occupazionali per il mese di maggio.
In Sardegna la previsione delle entrate fino a luglio tocca quota 68.640, in aumento di quasi 4mila unità rispetto al maggio del 2024 e di 4mila sul trimestre maggio-luglio dell’anno scorso.
I settori
La fame di lavoratori cambia, e non di poco, in base ai settori. «L’industria programma 134mila entrate nel mese di maggio e oltre 412mila nel trimestre maggio-luglio», proseguono gli analisti. «A maggio, il comparto manifatturiero è alla ricerca di circa 84mila lavoratori (-2,2% rispetto a maggio 2024) che salgono a 263mila nel trimestre (+0,3% rispetto allo scorso anno). Ad offrire le maggiori opportunità lavorative sono la meccatronica (19mila contratti da attivare nel mese e 58mila nel trimestre), la metallurgia (15mila nel mese e circa 46mila nel trimestre), l’agroalimentare (14mila nel mese e circa 55mila nel trimestre). Previsioni incerte nel comparto delle costruzioni che programma per il mese circa 51mila entrate (-1,5%) e quasi 150mila nel trimestre maggio-luglio (+1,2%)».
Criticità
La coperta è cortissima. E difficile da sistemare. Ecco perché «la quota di assunzioni che le imprese prevedono di ricoprire ricorrendo a immigrati si attesta al 18,4% delle entrate complessive», dicono ancora gli esperti. «Dichiarano che ricorreranno maggiormente a manodopera straniera le imprese dei servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (32,5%), dei servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (26,7%), della filiera alimentare (22,6%), della metallurgia e prodotti in metallo (21,6%) e delle costruzioni (20,4%)».
Nel mese in corso sono difficili da reperire 248mila profili pari al 47,0% delle figure professionali da inserire in azienda, soprattutto a causa della mancanza di candidati per ricoprire le posizioni lavorative aperte.
I più ricercati
Tra i profili di più difficile reperimento, il Borsino delle professioni segnala per le professioni intellettuali gli ingegneri (62,8%) e gli specialisti nelle scienze gestionali, commerciali e bancarie (45,3%). Tra i tecnici si registrano elevati livelli di mismatch per i tecnici in campo ingegneristico (69,9%), i tecnici della gestione dei processi produttivi (66,6%) e i tecnici della salute (66,5%). Tra le figure qualificate nelle attività commerciali e nei servizi, è difficile da reperire il 69,3% degli operatori della cura estetica seguiti dalle professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (56,0%). Per gli operai specializzati il Borsino segnala i meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori (72,6%), gli operai addetti alle rifiniture delle costruzioni (72,4%) e i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (70,8%), quali figure professionali di difficile reperimento.