Un lungo tracciato che nasce in Sardegna così come il Regno di Sardegna ha dato vita al Regno d’Italia e poi alla Repubblica. Settemila e duecento chilometri che partono da Santa Teresa di Gallura, scendono verso Castiadas e poi dalla Sicilia risalgono fino alle Alpi per concludersi a Trieste. È il Sentiero Italia del Club Alpino Italiano, un lungo percorso che descrive l’Italia e in particolare le sue montagne, in tutte le sue sfaccettature, usanze, tradizioni. Modi di vivere simili ma con caratteristiche differenti a seconda del clima, del territorio e della latitudine e non potrebbe essere altrimenti.

E il racconto di questa Italia ora diventerà un film del regista documentarista Luca Bergamaschi, che ha appena finito di girare proprio in Sardegna, ultima tappa della registrazione andata avanti per mesi, divisa in tre tranche per sfidare anche pandemia e divieti. Nelle settimane scorse, Bergamaschi, accompagnato da Luca Calzolari, giornalista e direttore di Montagne360, oltre che responsabile dell’Ufficio stampa del Cai nazionale, che insieme allo storico dell’alpinismo Roberto Mantovani hanno curato il progetto, è sbarcato in Sardegna con l’attrice francese Hélène Blondel per concludere questo viaggio a ritroso lungo le montagne della Penisola. Ore e ore di girato per raccontare con un linguaggio unico i 7.200 chilometri che uniscono il nostro Paese e si possono percorrere a piedi, zaino in spalla e tanta voglia di conoscenza.

Zigheddu Hélène Blondel sui monti dei Sette fratelli (foto concessa)
Zigheddu Hélène Blondel sui monti dei Sette fratelli (foto concessa)
Zigheddu Hélène Blondel sui monti dei Sette fratelli (foto concessa)

L’Isola

Il nome del film-documentario ancora non è stato svelato ma potrebbe essere “La lunga bellezza” proprio per raccontare questo viaggio dove la Sardegna ha fatto la sua parte. Perché anche la nostra Isola, pur non avendo vette eccelse dal punto di vista dell’altitudine, ha tanta montagna e soprattutto caratteristiche così particolari che rendono le oltre venti tappe in Sardegna quasi uniche, così come i Borghi del Sentiero Italia (i Comuni che hanno aderito all’iniziativa). Le riprese nell’Isola sono iniziate a Sud, dopo lo sbarco a Cagliari, sui Sette Fratelli, tra le leccete secolari di Maidopis e le cime che dominano Castiadas, dove Hélène Blondel ha incontrato il camminatore più famoso della Sardegna, Francesco Calledda, originario di Aritzo, 83 anni, da tutti conosciuto come Zigheddu. Guidati dal suo bastone in ferula hanno percorso un tratto delle vecchie strade aperte nei secoli passati dai carbonari che in Sardegna facevano incetta di legna per trasformarla poi in carbone da vendere nell’Isola e nella Penisola.

Il Centro Sardegna

La seconda tappa del viaggio non poteva poi che passare attraverso il Nuorese e il Supramonte. Proprio nel centro Sardegna di recente il Sentiero Italia ha subito alcune modifiche rispetto al tracciato originario. Il Cai, infatti, ha deciso di ritracciare le tappe che attraversano il cuore dell’Isola, dove il percorso si faceva molto tortuoso e soprattutto procedeva con qualche inciampo a causa dell’attraversamento di terreni privati e sentieri non più facilissimi. Grazie anche al contributo del geografo Matteo Cara e all’impegno della sezione nuorese del Cai, intitolata a Giovannino Fenu (tra i precursori dell’alpinismo nell’Isola già negli anni Cinquanta e Sessanta) e guidata dal presidente regionale Matteo Marteddu, oggi il sentiero Italia declina dal Montalbo fino ai centri costieri di Galtellì e Orosei, per poi arrivare nel Supramonte di Dorgali, dove la troupe di Luca Bergamaschi ha seguito gli asinelli che qui accompagnano i turisti nelle escursioni difficili sulle ripide ascese calcaree di Surthana, Su Peichinu e Filos d’Ortu.

Infine, l’ultima tappa nel nord dell’Isola, a Santa Teresa di Gallura, dove i 7.200 chilometri del Sentiero Italia prendono il via per poi risalire fino a Trieste. Guidata dai soci del Cai di Sassari e dalle guide ambientali dell’Arcipelago della Maddalena, Hélène Blondel ha visitato la torre spagnola del porto e la chiesa della Madonna del Buon Cammino, che molto probabilmente saranno tra le prime immagini del film, dopo il montaggio finale. I seicento chilometri del Sentiero Italia in Sardegna saranno così descritti con i suoi testimonial, coloro che animano le terre e che descrivono secoli di storia e di destini di uomini, tra guerre, pestilenze ma anche tradizioni e tanta vita. Un modo diverso per raccontare il nostro Paese e valorizzare le sue risorse. Anche l’accordo stipulato dal Cai Sardegna con Forestas per valorizzare i percorsi del Sentiero Italia vanno in questa direzione. Dove passavano i nostri nonni per la transumanza oggi ci sono i turisti, un’occasione di sviluppo per una vacanza lenta ma di grande valore.

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