Il Covid ha cambiato il nostro modo di spostarci in città. Motivi di sicurezza, soprattutto, ma anche motivi pratici che ci consentono di unire l'utile al dilettevole. Già, perché la pandemia e il relativo distanziamento sociale ci hanno permesso di fare di necessità virtù: con la chiusura di palestre e il divieto di svolgere alcune attività sportive. Anche fare due passi per raggiungere il posto di lavoro o fare la spesa può essere una buona occasione per fare un po' di movimento. Le abitudini di viaggio dei cagliaritani sono cambiate: come ci si sposta, in che tempi, con quali benefici economici e, soprattutto, con quale mezzo. "Svolta" è un'indagine degli esperti di del Cirem (Centro Interuniversitario Ricerche Economiche e Mobilità dell'Università di Cagliari) che dà una risposta a queste domande attraverso un questionario. A dirigere l'equipe Italo Meloni, professore di Pianificazione dei Trasporti dell'ateneo di Cagliari - Professor Meloni, com'è cambiata la mobilità in tempo Covid? "Intanto un primo importante cambiamento si registra nel numero di persone che lavorano a casa. Il 43% del campione (dipendenti di Regione, Comune, Università e studenti universitari) che prima si recava nella sede di lavoro, ora è in smart working, il 25% si reca sempre nella sede di lavoro, mentre il 32% saltuariamente durante la settimana. Poi tra coloro che continuano a spostarsi per motivo lavoro e studio si registra una diminuzione dell'utilizzo del trasporto pubblico (meno 28%) che principalmente decidono di utilizzare l'auto e i modi piedi e bici e micromobilità. Attualmente il 68% utilizza un veicolo motorizzato (precovid 64,5), 17% TP (precovid 24%), 15% bici+piedi+micromobilità (precovid 12,5%). Come si è registrato in Italia hanno cambiato prevalentemente comportamento gli utenti del trasporto pubblico, specie negli spostamenti casa lavoro casa studio, che in parte prevalente hanno utilizzato l'automobile e meno bici-piedi-micromobilità, che comunque cresce".

Come si stanno comportando i cagliaritani?

"Sembra che l'auto purtroppo continui ad essere il mezzo preferito per gli spostamenti giornalieri, con qualche segnale di miglioramento per quanto riguarda la mobilità attiva (piedi+bici) che risente comunque dell'incremento dell'uso dei monopattini. Tra coloro che si recano presso la sede di lavoro (sempre o occasionalmente), l'88.5% ha continuato ad utilizzare il mezzo di trasporto che utilizzava prima della pandemia. Occorre tuttavia evidenziare che soprattutto chi utilizzava il trasporto pubblico ha cambiato il proprio comportamento di viaggio. Infatti, fatti cento coloro che prima della pandemia utilizzavano il trasporto pubblico, il 72% continua ad utilizzare il bus o il treno, mentre 27.8% preferisce utilizzare altre alternative di trasporto, in particolare l'automobile. La frequenza di utilizzo del trasporto pubblico è cambiata anche per motivazioni diverse da lavoro-studio, mentre è cresciuta quella in auto e quella con la mobilità attiva. Occorrerà lavorare per migliorare le condizioni di viaggio del Tpl e per informare gli utenti delle azioni messe in campo per garantire alti livelli sicurezza, in modo da recuperare la domanda del Tpl".

Costi elevati e necessità di movimento: i cagliaritani tendono a utilizzare meno l'auto privata?

"Prima della pandemia, uno studio condotto dal Cirem ha stimato che i milioni di euro spesi all'anno dovuti alla congestione del traffico erano pari a 225 milioni di euro. Ora questa cifra è sicuramente più bassa dal momento che molti cagliaritani non si spostano più per recarsi a lavoro ma lavorano da casa. Tuttavia, ciò non significa che i cagliaritani si siano disaffezionati al modo auto, ma semplicemente non la usano più per recarsi a lavoro. Come detto in precedenza, si è rilevato un incremento dell'uso dell'auto per motivazioni differenti da quella lavoro-studio. Bisognerà lavorare per evitare che l'auto assorbisca quella lasciata libera dal Tpl, anche se al momento sembra scongiurata. Quindi esiste ancora la necessità di sensibilizzare le persone riguardo il fatto che l'utilizzo dell'auto genera differenti problemi a livello collettivo come la congestione e l'inquinamento atmosferico e incoraggiarle a scegliere alternative di viaggio intelligenti e sostenibili".

Piste ciclabili, tanto ancora rimane da fare in città.

"Purtroppo si è partiti in modo non corretto ed un po' approssimato, ovvero realizzando tratti di piste ciclabili non connesse che non facevano parte di un piano integrato e coordinati di azioni di sviluppo della mobilità ciclistica. È oramai ampiamente riconosciuto che prima di tutto occorrerà disegnare una rete che offra percorsi ciclabili che possano sostituire e siano alternativi agli spostamenti motorizzati e quindi devono consentire il collegamento tra le origini e le destinazioni più importanti, ciclostazioni, posteggi dedicati, segnaletica di indirizzamento, integrazione con gli altri modi. Poi si sarebbe dovuto investire su azioni di informazione e promozione sociale dell'uso della bicicletta. Non basta realizzare una pista ciclabile perché questa si "riempia" di ciclisti, il percorso è lungo e non facile, occorre un forte impegno e coraggio da parte di tutti. La bicicletta sarà sempre più una componente fondamentale ed importante di una moderna ed innovativa mobilità delle nostre città (diffusione e popolarità della e-bike e nuovi comportamenti dettati dalla convivenza con il Coronavirus) purché il vero obiettivo sia incrementare significativamente la percentuale di chi usa la bicicletta e non solo i chilometri di piste ciclabili".

Modi di trasporto intelligenti e sostenibili, cosa si intende?

"I modi intelligenti sono quelli che scaturiscono da scelte di viaggio intelligenti e sostenibili da parte degli utenti e che utilizzano strumenti intelligenti che rendono più facile e semplice fare scelte di viaggio intelligenti e sostenibili (telematica). Una scelta intelligente è una scelta ragionata ovvero quella che si basa sulle informazioni e la conoscenza delle alternative di spostamento disponibili (specie quelle integrate tra le diversi modi), sugli impatti che ognuno di questi generano per se stessi e per la collettività, in relazione agli aspetti di sostenibilità economica (a costi accettabili), ambientale (minori impatti inquinanti e contributo al cambiamento climatico)) e sociale (inclusiva) e che quindi scelte più consapevoli, riflessive in cui questi ultimi aspetti assumano un peso più importante".

Cosa suggerite?

"Quando si parla di scelte intelligenti è bene riferirsi anche a quelle dei decisori politici. La mobilità giornaliera dei cittadini è un fenomeno complesso che deve essere affrontato con competenza, coinvolgimento (dei cittadini) e con molto coraggio nel portare avanti le giuste strategie anche se inizialmente risultano più difficili da recepire, specie da parte di alcuni cittadini. Nel senso che oggi non è più procrastinabile attivare azioni , misure ed interventi che concretamente e preferenzialmente promuovano modi di trasporto sostenibili ed integrati (piedi, bici, trasporti pubblici, auto elettriche e condivise) riequilibrando anche la ripartizione degli spazi urbani (spazio stradale) a favore di questi ultimi. Occorre pianificare e progettare città per le persone e non per le auto. Cagliari e la città metropolitana potrebbero fare della mobilità sostenibile un "brand" un "elemento distintivo" della loro vivibilità di qualità approfittando anche di questi cambiamenti comportamentali che possono essere di buon auspicio per impostarne altri più radicali e ancora più sostenibili".

L'obiettivo del progetto svoltacagliari.it.

"Il progetto Svolta ha l'obiettivo di promuovere la mobilità sostenibile attraverso il coinvolgimento di tutti i cittadini, mettendoli a disposizione informazioni "personalizzate", incentivi, premi per accompagnarli consapevolmente e volontariamente a realizzare spostamenti intenzionalmente intelligenti e sostenibili, per il benessere di se stessi e della propria città. Il programma prevede la realizzazione di un'app per smartphone, già disponibile negli store virtuali, capace di fornire, in tempo reale, informazioni di viaggio personalizzate agli automobilisti, attraverso le quali risparmiare tempo e costi di viaggio, ridurre le emissioni di Co2 e incrementare le calorie bruciate. Inoltre gli individui che parteciperanno all'indagine avranno la possibilità di vincere dei premi (abbonamento trasporto pubblico, servizio di car-sharing, bicicletta) attraverso un meccanismo a punti basato sulla distanza percorsa giornalmente con un mezzo di trasporto sostenibile. Circa 1500 lavoratori e studenti che si spostano quotidianamente per motivazione lavoro/studio hanno già accettato di partecipare al programma che si spera poter avviare entro il 2021 (fine emergenza Covid). In termini di benefici, è stata stimato, sulla base dei test precedenti un cambio comportamentale di circa il 15% in favore della mobilità sostenibile e una riduzione, grazie al programma, delle emissioni di Co2 pari a 105 t/anno e un risparmio economico dovuto all'acquisto di carburante pari a 175.000 €/anno, tutto senza investimenti massicci sull'offerta di trasporto ma utilizzando i servizi esistenti. Attualmente abbiamo lanciato un'altra indagine rivolta a tutti i cittadini per capire come il Covid- 19 ha cambiato/sta cambiando le abitudini di viaggio della popolazione e non solo del campione di utenti che ha preso parte al progetto Svolta con il fine di avere delle evidenze scientifiche rappresentative della popolazione. Per questo motivo invitiamo tutti a compilare il questionario disponibile nel sito https://metrostyles.wufoo.com/forms/qg9titv1dxsxai/".
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